L’oppositrice ed ex candidata presidenziale è accusata per le proteste del 2020 contro la rielezione alla presidenza di Alexander Lukashenko
Diciannove anni di reclusione: questa la pena richiesta dalla pubblica accusa nel processo in corso a Minsk contro l’oppositrice ed ex candidata presidenziale Svetlana Tikhanovskaya. Stessa richiesta è stata fatta per l’ex ministro della Cultura Pavel Latushko, mentre 12 anni a testa sono stati chiesti per altri tre oppositori: Maria Moroz, già capo dell’ufficio elettorale di Tikhanovskaya, Olga Kovalkova e Serghei Dylevsky.
Le accuse si riferiscono alle proteste del 2020 contro la rielezione alla presidenza di Alexander Lukashenko dopo una consultazione che le opposizioni ritengono viziate da pesanti brogli. Tikhanovskaya, che vive all’estero come Latushko, si era dichiarata vincitrice delle Presidenziali, mentre secondo i dati ufficiali aveva raccolto poco più del 10% dei voti.
Tutti gli imputati sono tra l’altro accusati di cospirazione per prendere il potere in modo incostituzionale. Tikhanovskaya è anche imputata per tradimento contro lo Stato.