svolta in spagna

Una legge per trans e congedi mestruali

Scelte apripista in Europa del Paese iberico. Rafforzato anche il diritto all’aborto

Perché temere la diversità? (Keystone)
16 febbraio 2023
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Autodeterminazione di genere, congedi mestruali pagati e più garanzie per abortire. Il sigillo del Parlamento spagnolo segna un nuovo momento di alto impatto per i diritti delle persone Lgtbi+ e delle donne nel Paese iberico, con due leggi frutto di lunghe battaglie civili definitivamente approvate nello stesso giorno: la norma per "l’uguaglianza reale ed effettiva delle persone trans" e una riforma riguardante la "salute sessuale e riproduttiva" e ·l’interruzione volontaria di gravidanza", entrambe promosse dall’attuale governo di centrosinistra (Partito Socialista-Unidas Podemos).

Modifica del sesso all’anagrafe

La prima, comunemente denominata "legge trans", introduce novità significative per le persone transgender, prima fra tutte la possibilità di chiedere la modifica del proprio sesso all’anagrafe senza autorizzazioni giudiziarie o certificati medici a partire dai 16 anni. Un diritto estendibile anche a 14enni e 15enni se supportato dall’ok di un genitore, e a cui si potrà accedere attraverso una doppia dichiarazione. "Questa legge ci colloca come uno dei Paesi con la legislazione più avanzata in materia Lgtbi+", ha affermato Uge Sangil, donna trans e presidente della Federazione Statale Lgtbi+ spagnola. "È un passo in avanti storico".

Blindare un diritto

La riforma sull’aborto ha invece l’obiettivo di "blindare" l’accesso a questa pratica di fronte ai diversi tentativi di metterlo in discussione da parte di alcuni movimenti civili e religiosi (settori che hanno trovato rappresentanza nel Partito Popolare e in Vox).

Ad esempio, si reintroduce il diritto all’aborto senza consenso genitoriale per 16enni e 17enni (precedentemente soppresso dalla destra) e si sancisce l’obbligo da parte dello Stato di garantire che ci sia personale sanitario disponibile a questa pratica in "tutti gli ospedali pubblici". Inoltre, la legge introduce una novità su scala europea: congedi per cicli mestruali "invalidanti", ottenibili con un certificato medico e che saranno coperti integralmente dallo Stato.

Polemiche

Soprattutto per quanto riguarda la ‘legge trans’, il cammino verso il "sì" definitivo del Parlamento è stato tortuoso e segnato dalle polemiche, con una parte dell’influente movimento femminista spagnolo che ha denunciato potenziali conseguenze negative nel caso di donne e minori. Nell’aula del Congresso dei deputati, e in presenza di rappresentanti del collettivo trans, la ministra delle Pari Opportunità Irene Montero ha messo in chiaro il suo punto di vista: "Le persone trans non sono persone malate, sono persone, punto. Sono chi sono, punto. Le donne trans sono donne, punto. E lo Stato, a partire da oggi, ve lo riconosce, punto".