Il terremoto miete vittime anche fra i monumenti storici: completamente distrutta la fortezza patrimonio dell’Unesco
Il sisma che si è abbattuto sul Sud della Turchia e sulla Siria centro-settentrionale ha colpito anche importanti monumenti storici. Nell’epicentro da cui si è propagato, a Gaziantep, dove prima si ergeva il castello patrimonio dell’Unesco, ora c’è un cumulo di macerie.
Il castello era una costruzione enorme, sorta quasi duemila anni fa per mano dell’impero ittita, ma trasformata in vera e propria fortezza dai romani tra il II e il III secolo dopo Cristo. Un ottimo punto di osservazione per gli attacchi che arrivavano dal mare, la fortezza era stata profondamente modificata durante il regno dell’imperatore ottomano Suleyman I il Magnifico (1520-1566), che ne rafforzò le mura e fece aggiungere una cinta interna. Le modifiche avevano resistito fino a oggi.
Le immagini provenienti dalla Turchia sono tremende. Migliaia le vittime😢
— 🤍Annamaria🖤 (@Anna_1897) February 6, 2023
Questo, il castello di Gaziantep distrutto dopo più di mille anni, può far capire l’entità di quanto accaduto. Fate presto pic.twitter.com/ii0IHpMKOb
Gli effetti del terremoto si sono sentiti anche in Siria, dove è stato danneggiato il castello di epoca crociata di Margat. Conosciuto localmente come Marqab, la struttura risale all’XI secolo e si trova sulle montagne che sovrastano il porto siriano di Baniyas. La posizione è strategica, situata lungo la via che collegava i porti di Tartus e di Latakia.
Il sisma non ha risparmiato nemmeno gli edifici religiosi. La moschea Sirvani, costruita nel XVII secolo, è crollata parzialmente. La chiesa dell’Annunciazione di Iskenderun (Alessandretta) è stata in gran parte distrutta. Simbolo della cristianità, la cattedrale cattolica fu costruita tra il 1858 e il 1871 dall’Ordine dei Carmelitani scalzi. Dopo aver subito un incendio nel 1887 venne ricostruita tra il 1888 e il 1901 ed è ora sede del vicariato apostolico dell’Anatolia.