Dichiarato lo stato di emergenza in tutto il Sud-est della Turchia. Sollecitato l’intervento delle organizzazioni umanitarie internazionali
Con il passare delle ore, il bilancio delle vittime del terremoto di magnitudo 7,8 che ha colpito nella notte il Sud-est della Turchia e il Nord della Siria si fa sempre più grave: il conteggio delle vittime è infatti salito a oltre 771 (almeno 427 quelle in territorio siriano). Almeno 284 i morti, e almeno 2’323 i feriti, nelle province turche interessate dal sisma (Adana, Malatya, Gaziantep, Diyarbakir, Hatay, Adiyaman, Osmaniye, Sanliurfa e Kahramanmaras), ma il bilancio è destinato a salire dal momento che il prefetto di Kahramanmaras – una delle province colpite – ha detto che non è ancora possibile capire quante siano le vittime mentre i danni sono ingenti.
Sono almeno 237 le vittime nel Nord della Siria dove sono state colpite, oltre alle zone sul confine turco, anche le città di Aleppo, Latakya, Tartus e Hama.
La Ong di protezione civile siriana White Helmets (Caschi Bianchi) ha dichiarato lo stato di emergenza nel Nord-ovst del Paese e ha lanciato un appello alle organizzazioni umanitarie internazionali affinché intervengano con aiuti in tempi rapidi.
Il sisma è avvenuto alle 4.17 del mattino (le 2.17 ora svizzera) e ha avuto il suo epicentro nei pressi di Gaziantep, città del Sud-est della Turchia a una cinquantina di chilometri dal confine siriano. Centinaia gli edifici distrutti dal sisma: oltre alle abitazioni, è quasi completamente crollata la Chiesa dell’Annunciazione di Iskenderun, cattedrale cattolica risalente al Diciannovesimo secolo. Ridotto a un cumulo di macerie il castello di Gaziantep, struttura di epoca romana costruita nel Terzo secolo.
Le operazioni di soccorso continuano, si stima che moltissime persone siano ancora sotto le macerie e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan viene costantemente informato sulla situazione. Il Dipartimento della Protezione civile aveva inizialmente diramato un allarme per un possibile maremoto a causa del sisma in Turchia ma l’allerta è stata successivamente revocata.
Gli Stati Uniti hanno dato la disponibilità a inviare "qualsiasi tipo di assistenza" ad Ankara mentre dall’Azerbaigian è già stata inviata una squadra di 370 persone per aiutare nei soccorsi. Il terremoto è stato avvertito anche nelle province centrali della Turchia e in Israele.