Italia

Domani l’ultimo giorno per il pieno ‘scontato’ oltreconfine

Niente proroghe all’orizzonte: il primo gennaio stop al taglio delle accise sui carburanti in Italia. Benzina più cara di 18 centesimi

Tornano a respirare i benzinai ticinesi
(Ti-Press)

Benzina e gasolio, torna il prezzo pieno. Nella nuova Legge di Bilancio 2023 il governo Meloni non ha confermato il taglio delle accise sul carburante varato a marzo dall’esecutivo Draghi che dal 1° dicembre valeva uno scontro di 18 centesimi al litro, mentre fino allo scorso 30 novembre lo sconto era di 30,50 centesimi al litro. Il taglio delle accise prima ridotto ora è stato eliminato, così dal 1° gennaio 2023 benzina e diesel costeranno di più.

La differenza è arrivata fino a oltre 25 euro per un pieno

Una decisione che ovviamente fa contenti i benzinai ticinesi che dallo scorso marzo hanno registrato grosse perdite, considerato il pendolarismo alla rovescia del pieno a prezzo scontato. Come più volte sottolineato a seguito della decisione presa da Draghi per fronteggiare l’emergenza carburanti, si è assistito nella fascia di confine alla calata degli automobilisti ticinesi, considerata l’ampia forbice fra i due prezzi che consentiva per un pieno di 50 litri di risparmiare alle volte anche oltre 25 euro.

Un peso determinate sulle vendite di carburanti al di qua e al di la della "ramina" l’hanno avuto i frontalieri, un esercito di oltre 77mila frontalieri lavoratori che da marzo hanno cominciato a fare il pieno nei distributori italiani.

Sconcerto e proteste in Lombardia, ‘rischio di chiudere i battenti’

Una decisione, quella del governo Meloni, che sta suscitando sconcerto e proteste nei benzinai lombardi delle province pedemontane (Como, Varese e Sondrio), che dal marzo scorso avevano registrato vendite in forte crescita, dovute essenzialmente all’assalto degli automobilisti rossocrociati e dei frontalieri. Daniela Maroni, presidente dei benzinai di Como e vicepresidente nazionale dei gestori distributori di carburante commenta: "Una decisione inattesa, per noi incomprensibile, destinata a mettere in ginocchio il nostro settore. A questo punto c’è il rischio che molti benzinai debbano chiudere i battenti, considerato che a seguito della crisi energetica i costi di gestione sono aumentati".

Probabilmente le merci costeranno di più. Mentre lo Stato recupererà ingenti risorse

Lo stop al taglio delle accise sta provocando malumori pure tra le associazioni italiane dei consumatori, anche perché oltre al rincaro diretto per i cittadini si dovrà fare i conti con un probabile aumento del prezzo delle merci, già alle prese con l’inflazione, dal momento che aumenterà in generale il costo del trasporto su gomma. La reintroduzione della ‘tassazione piena’ sui carburanti permetterà però allo Stato di recuperare ingenti risorse: si calcola infatti che dal 22 marzo al 30 novembre 2022, quando lo ‘sconto’ era di 30 centesimi, la misura è costata alle casse statali 7,3 miliardi di euro. Se si aggiunge il costo sostenuto in dicembre, il totale supera gli 8 miliardi di euro.

Grazie al calo dei prezzi del carburante impatto contenuto nell’immediato

L’impatto derivante dal taglio delle accise nell’immediato dovrebbe risultare contenuto, in quanto c’è da considerare il calo del prezzo dei carburanti, sia benzina che diesel, sulla scia del calo delle quotazioni del petrolio sui mercati internazionali (oggi il greggio vale 78,6 dollari al barile, il Brent 83,7 dollari).

Secondo le rilevazioni settimanali del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, tra il 19 e il 25 dicembre il prezzo medio nazionale della benzina è sceso a 1,625 euro al litro, come non succedeva da giugno 2021; il diesel è invece arrivato a 1,689 euro, il livello più basso dallo scorso 31 gennaio (ormai quasi un anno fa). Da domenica 1° gennaio i prezzi medi dovrebbero salire a 1,81 euro al litro la benzina e a 1,87 euro al litro il diesel. Sino a quando questi prezzi resisteranno non è dato sapere.

Nuove tariffe sui pedaggi autostradali, previsti aumenti tra l’1,5% e il 4,5%

Oltre allo stop del taglio delle accise sui carburanti è in arrivo anche un decreto ministeriale che stabilirà le nuove tariffe dei pedaggi autostradali. Sono previsti aumenti fra l’1,5% e il 4,5%. Lo scorso anno per il 98% degli oltre 6mila chilometri di autostrade non venne applicato nessun rincaro.