Capitale blindata mercoledì sera per il timore di scontri durante la seconda semifinale dei Mondiali di calcio
Sarà una Parigi blindata, con lo schieramento di 5’000 agenti, quella che assisterà domani sera alla storica semifinale dei mondiali tra la Francia e il Marocco. Gli sfidanti sono paese di antica immigrazione, oggi presente non soltanto con gli eredi di seconda e terza generazione della diaspora ma con relazioni salde e in sviluppo con la Francia, di cui fu un protettorato fino agli anni Cinquanta.
Domenica, per la qualificazione ai danni di Portogallo e Inghilterra, i tifosi di Marocco e Francia hanno festeggiato insieme sugli Champs-Elysées. Si trattava di 20’000 persone, nulla a che vedere con il milione di tifosi che discese la celebre Avenue nel 1998 per la prima vittoria ai mondiali. Ma anche con 20’000 persone unite in un abbraccio con le bandiere che sventolavano insieme, sono finiti in stato di fermo un centinaio di individui soltanto a Parigi, dove ormai disordini e tafferugli con la polizia si verificano a ogni tipo di manifestazione, di protesta o di festa.
Normale quindi che il ministro dell’interno Gérald Darmanin abbia annunciato la mobilitazione straordinaria di 5’000 fra poliziotti e gendarmi nella capitale più altrettanti sul resto del territorio. Lo stesso ministro ha anche escluso la chiusura alla circolazione degli stessi Champs-Elysées, come chiedeva il sindaco dell’VIII arrondissement, preferendo invece blindare Parigi con la chiusura di diversi accessi dal Péripherique, la tangenziale della capitale. L’intento è di filtrare per quanto possibile gli arrivi dalla banlieue, aiutati magari da una meteo che - con il termometro già sotto zero da un paio di giorni - prevede neve da stanotte per tutta la mattinata di domani.
Si temono, in particolare, infiltrazioni fra i tifosi di teppisti e black bloc, tanto che è stata data disposizione di perquisire cantine e locali sospetti di poter nascondere esplosivi. Darmanin, spiegando il dispositivo di sicurezza, è sembrato invece molto meno preoccupato del vero e proprio ipotetico scontro fra tifoserie, ed ha ricordato che "nel centinaio di fermi a Parigi domenica scorsa, 3 persone su 4 erano francesi".
Se qualche tensione comincia ad emergere sul fronte dell’ordine pubblico, sono già esplose quelle politiche per il viaggio del presidente Emmanuel Macron a Doha, dove sarà in tribuna per assistere alla semifinale e - come ha sottolineato l’Eliseo a difesa delle intenzioni del presidente - "per sostenere i Bleus e l’amicizia franco-marocchina". "Sarà un momento importante per lo sport francese - ha fatto sapere l’Eliseo - è importante per il presidente esserci". Macron aveva annunciato fin dall’inizio dei mondiali la sua presenza se la nazionale fosse approdata alla semifinale o alla finale. L’impegno aveva però provocato polemiche per le critiche sulle condizioni in cui sono stati tenuti i lavoratori migranti nell’emirato durante la preparazione dei mondiali, sull’impatto degli stadi con l’aria condizionata sull’ambiente e sulla condizione delle donne e delle minoranze in Qatar.