Balcani

Serbia-Kosovo: continua la ‘telenovela’ delle targhe

Il termine per la sostituzione della targa serba con quella kosovara è il 31 ottobre, eppure le adesioni sono state pochissime. Nuovi scontri in arrivo?

Nella foto la capo di Stato del Kosovo, Vjosa Osmani
(Keystone)
22 ottobre 2022
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In Kosovo sono stati finora solo 15 i serbi che hanno deciso di reimmatricolare la propria auto con la targa kosovara recante la sigla RKS (Repubblica del Kosovo). A darne notizia è stato il ministero dell’Interno di Pristina, ribadendo che il termine ultimo per la sostituzione della targa serba con quella kosovara è il 31 ottobre.

Il ministero - come riferito dai media a Belgrado - ha sottolineato in un comunicato che dopo tale data i veicoli con "targhe illegali" non potranno più circolare sul territorio del Kosovo. Nel comunicato si accusa al tempo stesso Belgrado di aver diffuso "notizie propagandistiche secondo cui ai serbi sarebbe stato impedito di reimmatricolare le loro auto con la targa RKS". Il ministero sostiene quindi la necessità di una maggiore pressione internazionale sulla Serbia affinché il processo di reimmatricolazione venga portato a termine entro il 31 ottobre.

Si calcola che siano circa 9 mila le auto con targa serba in circolazione in Kosovo. Dinanzi alla forte resistenza della popolazione serba del Kosovo a sostituire la propria targa automobilistica, si temono tra una decina di giorni nuove proteste e possibili incidenti come quelli registratisi a fine luglio, alla scadenza del primo termine per la reimmatricolazione, prorogato poi di tre mesi. Per questo sia Ue che Usa hanno chiesto a Pristina una ulteriore proroga di dieci mesi per la sostituzione delle targhe.

La Serbia non riconosce l’indipendenza proclamata il 17 febbraio 2008 dal Kosovo, considerato ancora parte integrante del proprio territorio, provincia meridionale a maggioranza di popolazione albanese.