Avviata negli Usa una causa per pubblicità ingannevole: per i querelanti l’azienda usa il riferimento al Belpaese per fuorviare gli acquirenti
Barilla – secondo quanto riportano alcuni media statunitensi – è stata citata a giudizio negli Usa per pubblicità ingannevole. Un giudice federale avrebbe deciso di far proseguire una class action respingendo la richiesta di archiviazione da parte dell’azienda: l’accusa riguarda il fatto che Barilla pubblicizza i suoi prodotti definendosi "il marchio di pasta n. 1 in Italia", quando in realtà – riportano gli stessi media – la pasta che vende negli Stati Uniti è realizzata in Iowa e a New York, non in Italia. I querelanti hanno chiesto al tribunale di impedire a Barilla di usare la vicinanza all’Italia nel marketing e nelle etichette, oltre a un risarcimento in denaro affermando di aver pagato troppo i suoi prodotti in realtà made in Usa.
Barilla – che ora ha una sede in Illinois – avrebbe quindi proposto una mozione per respingere la class action, affermando che il marchio viene utilizzato per "richiamare le radici italiane dell’azienda", e non intende fuorviare gli acquirenti. Il giudice Donna Ryu, tuttavia, ha rigettato la mozione affermando che la causa può proseguire, decisione che arriva sulla scia di una denuncia simile presentata contro i produttori della salsa piccante Texas Pete dopo che un uomo della California ha appreso che il prodotto non è effettivamente prodotto in Texas.