La stampa francese apre una finestra sulla crisi innescata nella Penisola dalla decisione di Mario Draghi di rassegnare le dimissioni
Prima pagina di Le Figaro di oggi dedicata alla crisi di governo nella vicina Penisola e a Mario Draghi. L‘apertura del quotidiano francese porta il titolo "Italia: grandi manovre per trattenere Mario Draghi", sulla grande immagine del presidente del Consiglio italiano. In basso nella pagina, l’editoriale ’La bomba italiana’.
"Molto spesso l‘etichetta di ‘uomo della Provvidenza’ tradisce l’ego di colui che se ne fregia – scrive nel commento in prima Le Figaro –. Con Mario Draghi, è tutto il contrario: il presidente del Consiglio italiano si crede così poco indispensabile che ha deciso di dimettersi, stanco delle dispute assurde della classe politica. Ma chi osserva la situazione del suo Paese incrocia le dita affinché riesca a superare l’attuale psicodramma e resti ai comandi. ‘Super Mario’, il ’salvatore dell’euro’ nel 2012, non si è trasformato 10 anni dopo in salvatore dell’Italia: ne è piuttosto la barriera, un bastione sul ciglio del precipizio nel quale potremmo tutti essere trascinati".
Le Figaro scrive che l’Italia "non può permettersi il lusso di una crisi politica" fra un "debito pubblico di 2’500 miliardi di euro che supera quello della Grecia e del Portogallo, dell’Irlanda e della Spagna tutti insieme", "una crescita cronicamente in panne" e un Paese "dipendente dalla linea di credito di 200 miliardi di euro concessa l’anno scorso dagli europei. Avevano buone ragioni: l’Italia pesa troppo nell’Ue per fallire, ed hanno dato fiducia a Mario Draghi per condurre le riforme richieste (sono 527 le condizioni imposte per gli aiuti)".
"Alla luce di questi argomenti i piccoli interessi politici del M5S faticano a commuoverci – aggiunge il quotidiano francese –. Il partito populista ‘antisistema’, al suo apice alle politiche del 2018, è in parte rientrato nei ranghi, poi si è scisso in due sul suo pacifismo nei confronti della Russia, e oggi non raccoglie oltre il 10% delle intenzioni di voto. Per il suo capo, Giuseppe Conte, successore del comico Beppe Grillo, l’urgenza è mostrare prima delle elezioni programmate nella primavera 2023, che ha frantumato la coalizione di unità nazionale. Bravo, ci sei riuscito! Ma valeva la pena innescare una bomba che può far esplodere tutta l’Europa?".