Oggi è la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. In 62 Paesi l’omosessualità è un reato punito con carcere o pena capitale
Si celebra oggi la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, riconosciuta dalle Nazioni Unite e dall’Unione europea. La ricorrenza, nata nel 2004, cade oggi in quanto il 17 maggio del 1990 è la data in cui l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha rimosso l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie, privandola di ogni connotazione patologica e definendo infine l’orientamento sessuale come parte dell’identità della persona.
A oggi, la situazione dei diritti della comunità Lgbtq+ non è tuttavia ancora serena a livello mondiale. Alcuni Paesi hanno fatto grandi passi avanti negli ultimi anni: la Svizzera, ad esempio, con due votazioni popolari ha approvato la legge contro l’omofobia nel febbraio del 2020 e il matrimonio per tutti nel settembre del 2021. Tuttavia, il servizio di aiuto e sostegno "LGBT+ Helpline" nel 2021 ha ricevuto circa 90 segnalazioni di violenze – fisiche o verbali – legate all’odio: si tratta di un aumento del 50%, si legge in un comunicato odierno delle associazioni LGBT+. Questi dati sono solamente la punta dell’iceberg, hanno spiegato Pink Cross, l’Organizzazione lesbiche Svizzera e Transgender Network Switzerland, in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia.
Gli episodi segnalati sono soprattutto insulti o bandiere arcobaleno distrutte. Un terzo è però legato a vere e proprie aggressioni fisiche. Secondo quanto si legge nella nota, oltre la metà dei segnalatori ha ammesso di aver subito conseguenze psicologiche a causa dell’evento traumatico.
Le cifre nascoste di questi casi sono però enormi, secondo le associazioni di categoria. Per questo viene chiesto di stilare una statistica nazionale di reati contro persone la cui sessualità non corrisponde a quella che è considerata la norma sociale. Attualmente tali dati vengono registrati solo dalla Città di Zurigo e dal Canton Friburgo.
A oggi l’omosessualità è ancora ufficialmente un reato penale in 62 Paesi al mondo, a cui si aggiungono altri tre (Afghanistan, Egitto e Iraq) in cui essa è punita de facto anche in assenza del reato specifico (in Egitto ad esempio gli omosessuali vengono perseguiti per "depravazione").
In Italia la norma che prevedeva l’aggravante omofoba nei delitti contro la persona, il cosiddetto "ddl Zan" è stata affossata dal Parlamento a ottobre del 2021 dopo una lunga battaglia. A livello europeo, l’ultimo Stato ad abolire il reato di omosessualità è stata l’autoproclamata Repubblica Turca di Cipro del Nord nel 2014, e prima di essa San Marino nel 2004: attualmente, l’Europa è dunque l’unico continente in cui essere omosessuali, in sé, non è reato (diverso è il discorso sulle leggi che, come in Russia, vietano la "propaganda dei rapporti sessuali non tradizionali").
Negli Stati Uniti, l’omosessualità era criminalizzata nel reato di "sodomia" fino al 2003 in ben 14 Stati: Alabama, Carolina del Nord, Carolina del Sud, Florida, Idaho, Kansas, Louisiana, Michigan, Mississippi, Missouri, Oklahoma, Texas, Utah, Virginia. A livello mondiale, l’ultimo Paese a depenalizzare il fatto stesso di essere omosessuali è stato il Bhutan il 14 marzo 2021.
Molti i Paesi in cui essere omosessuali è punito con una pena detentiva: si va dal minimo di sei mesi in Algeria e Repubblica Centrafricana alla pena massima di 25 anni di carcere prevista in Tanzania, fino al carcere a vita in Gambia, Sierra Leone (per l’omosessualità maschile) e in alcuni casi anche in Sudan, Uganda e Barbados.
In sei Paesi gli omosessuali sono passibili di pena di morte: Arabia Saudita, Iran, Emirati Arabi Uniti, Somalia, Mauritania e Yemen. Relativamente ad alcune zone a causa di usanze tribali o religiose locali, si può essere messi a morte per omosessualità, per legge o de facto, anche in Afghanistan, Nigeria, Iraq, Maldive, Pakistan, Palestina (a Gaza). In Qatar, sebbene sia prevista, non ci sono segnalazioni di condanne a morte per omosessualità.
Per contro, l’omosessualità non è mai stata illegale in Burkina Faso, Costa d’Avorio, Gibuti, Ruanda, Taiwan, Vietnam e Haiti.