Lo ha decretato il presidente Bashar al-Assad. Ma non per le persone condannate per omicidio
In occasione della festa del Fitr, che sancisce la fine di Ramadan, il mese islamico del digiuno, prevista per dopodomani, il presidente siriano Bashar al-Assad ha nelle ultime ore annunciato un’amnistia generale in favore di chi sta scontando una pena in carcere per crimini commessi prima del 30 aprile. Sono esclusi dall’amnistia i condannati per omicidio.
Lo riferisce l’agenzia governativa siriana Sana, che cita il decreto presidenziale n. 7 del 2022, firmato da Assad. Tra i reati amnistiati figurano alcuni che rientrano nella legge anti-terrorismo del 2012 e del codice penale.
Periodicamente il potere siriano promulga decreti per amnistie di prigionieri in corrispondenza di festività nazionali.
Analisti siriani affermano oggi che così facendo Assad mira a legittimare la propria immagine in patria e all’estero, rimettendo in libertà criminali comuni.
Mentre i servizi di repressione continuano ad arrestare e tenere in carcere decine di migliaia di persone, per lo più dissidenti e attivisti della società civile, da anni in attesa di processo e che non possono beneficiare di amnistia.
Avvocati siriani sottolineano inoltre il fatto che il presidente Assad si sostituisce così al potere legislativo e giudiziario, violando la costituzione, cercando consenso a colpi di decreti presidenziali.