Il conflitto in Ucraina colpisce duramente la principale compagnia aerea russa. Calo del 50% sul piano internazionale
Passeggeri in picchiata per Aeroflot. A causa in particolare delle sanzioni dovute al conflitto in Ucraina, la principale compagnia aerea russa in marzo ha trasportato il 20,4% di passeggeri in meno rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Lo scorso mese, a viaggiare sugli aerei della compagnia (o delle filiali Rossiya e Pobeda) sono stati 2,20 milioni di passeggeri, contro i 2,76 milioni di marzo 2021.
Il calo è stato ancora (ovviamente) più marcato per quanto concerne i voli internazionali, con un -50% (189’400 persone contro le 379’200 dell’anno precedente); mentre la quota interna è diminuita del 15%. A essere principalmente toccata da questa diminuzione è la compagnia principale, Aeroflot, maggiormente improntata sui voli internazionali, il cui calo complessivo relativo allo scorso mese si attesta al 32,1%.
Le sanzioni imposte in particolare dall’Unione europea da una parte e il timore che gli apparecchi (in maggioranza noleggiati da fornitori europei) confiscati in occasione di un volo internazionale dall’altra hanno pesantemente condizionato l’attività della compagnia e delle sue filiali.
A fine marzo la stessa Aeroflot aveva comunicato la sospensione dei suoi collegamenti internazionali a causa di "circostanze che impedivano le operazioni di volo", salvo poi riprenderli verso una manciata di Paesi, come Iran, Sri Lanka, Armenia e Azerbaigian.