Estero

La metà dei minori al mondo beve energy drink ogni settimana

La frequenza è tanto più alta quanto peggiore è il livello di salute mentale e fisica del giovane

(Depositphotos)
8 febbraio 2022
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Circa metà dei minori di tutto il mondo consuma bevande energetiche ogni settimana. L’assunzione varia da una volta a settimana fino a cinque o più volte. La frequenza è tanto più alta quanto peggiore è il livello di salute mentale e fisica del giovane. A suggerirlo è una ricerca pubblicata su Bmj Open, che ha preso in esame diversi studi pubblicati tra il 2013 e il 2021.

I dati contenuti negli studi indicano un consumo di energy drink che oscilla tra il 13% e il 67% dei bambini e ragazzi di età inferiore a 18 anni. Secondo la ricerca, le bevande energetiche in genere sono utilizzate per migliorare la concentrazione e aumentare l’energia. In una porzione media di 250 ml vi è una quantità di caffeina “simile a un espresso da 60 ml. Molte di queste bibite contengono anche altri principi attivi stimolanti – come guaranà e taurina – e zucchero, sebbene siano disponibili anche opzioni senza quest’ultimo”, indicano i ricercatori. Questi sottolineano che dalle indagini è emerso che i giovani spesso non sono a conoscenza degli ingredienti che compongono queste bevande.

Rischi per la salute

Lo studio ha rilevato anche i potenziali rischi legati agli energy drink. “Sebbene la causa non sia chiara, i numeri supportano l’idea che esista un legame tra il consumo di bevande energetiche e livelli peggiori di salute e comportamento”, scrivono gli studiosi. In particolare, dalle ricerche analizzate basate prevalentemente su sondaggi, è emerso che l’assunzione di queste bibite è più diffuso tra chi soffre di iperattività, scarso rendimento scolastico, autolesionismo.

Tra chi beve energy drink sono anche più frequenti mal di testa, ansia, problemi di sonno e irritabilità. Il consumo è inoltre associato ai cattivi stili di vita, come alcol e fumo. Dagli studi sono emersi anche nove eventi avversi, legati in particolare a problemi cardiovascolari.