Per invertire la rotta del calo demografico si vuole imporre a chi milita nel Pcc. Ma le proteste lo hanno fatto togliere
Tutti gli iscritti del Partito comunista cinese, “senza sconto", devono attuare personalmente la politica dei "tre figli”. La mobilitazione sollecitata per invertire la rotta del crollo demografico è stata lanciata da un editoriale apparso a novembre su China Reports Network, un sito web statale di notizie, diventando però virale solo nel corso della settimana dopo che la schermata del testo è finita sui social network, suscitando accese discussioni e inevitabili ironie. Su Weibo, il Twitter in mandarino, gli utenti tra milioni di condivisioni, visualizzazioni e commenti al vetriolo hanno espresso indignazione e shock per le singolari istruzioni fornite.
La bufera creatasi ha portato alla cancellazione dell’articolo originale, ma non della foto del testo in cui, tra i vari punti controversi, l’autore rimarcava che ogni membro del Partito comunista, che ne conta circa 95 milioni, “deve avere tre figli” e che “nessuno dovrebbe accampare scuse". Ognuno "dovrebbe assumersi la piena responsabilità e l’obbligo della crescita della popolazione del Paese e agire sulla politica dei tre figli. Nessuno dovrebbe usare alcuna scusa, oggettiva o personale, per non sposarsi o non avere figli, né può usare alcuna scusa per averne solo uno o due”.
La Cina sta affrontando una crisi demografica grave con una popolazione che invecchia e tassi di natalità in brusco calo: oltre il 18% della popolazione ha più di 60 anni, secondo il censimento del 2020. Mentre i dati diffusi a novembre dall’Ufficio nazionale di statistica hanno mostrato che ci sono state appena 8,5 nascite per ogni 1.000 persone nel 2020, scendendo per la prima volta in decenni sotto quota 10, a fronte di uno dei picchi risalente al 1978 oltre quota 18.
Il Pcc ha attuato una serie di misure in risposta all’invecchiamento della popolazione e all’aumento eccessivo del costo della vita, la motivazione più gettonata dai netizen come reale freno alle nascite: l’allentamento della politica del figlio unico con un massimo a quota a quota tre, un piano di incentivi sui costi associati all’istruzione e all’educazione, nonché sussidi per il secondo e il terzo figlio hanno finora smosso poco le acque. L’introduzione dei periodi di “ripensamento” obbligatori per i divorzi e perfino una stretta sul ricorso agli aborti hanno avuto un impatto limitato, se non nullo. “La società non dovrebbe essere equilibrata nel suo sviluppo? Quando diventa una regola obbligatoria avere tre figli se mancato tempo, risorse ed energie?”, si è chiesto un utente su Weibo. Le decine di migliaia di like raccolte dal post sono un segnale difficile da ignorare, anche per la leadership comunista.