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Cop26, Johnson: ‘Il tempo sta finendo, un minuto all’ora X’

Il premier britannico: ‘Non è più tempo di speranze, obiettivi o aspirazioni, bensì di impegni e scadenze concrete verso il cambiamento’

(Keystone)
1 novembre 2021
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“L’umanità ha esaurito il tempo” per invertire la rotta sui cambiamenti climatici che minacciano il pianeta: “Resta un minuto prima della mezzanotte, se non saremo seri” qui e ora “per i nostri figli sarà tardi”. È il messaggio che il premier britannico Boris Johnson rivolge ai leader del mondo, aprendo a Glasgow i lavori della Cop26, secondo le anticipazioni di Downing Street.

“Dobbiamo passare dalle parole all’azione reale su carbone, automobili, denaro (da investire nella transizione) e alberi”, insiste Johnson: “Non è più tempo di speranze, obiettivi o aspirazioni”, bensì di “impegni e scadenze concrete verso il cambiamento”.

Il Regno Unito dà l’esempio e mette sul piatto 12,6 miliardi di sterline nei prossimi 5 anni (quasi 15 miliardi di euro, o 3 miliardi annui) per aiutare la transizione verso un’economia globale sostenibile, il taglio delle emissioni di carbonio, il contrasto dei cambiamenti climatici anche nei Paesi meno ricchi, annuncia il premier Boris Johnson, suggellando un incremento degli impegni britannici pari a un miliardo di sterline in più rispetto a quanto indicato nel 2019, stando alle anticipazioni del suo intervento diffuse da Downing Street.

Nella nota governativa si sottolinea come il Regno Unito sia stato il primo Paese al mondo a fissare per legge l’impegno all’obiettivo delle emissioni zero entro il 2050, con un taglio del 68% già per il 2030; come abbia fatto grandi progressi verso l’azzeramento dell’energia prodotta dal carbone nel 2024, avendola ridotta al 2% del suo fabbisogno elettrico fin dal 2020 contro il 40% di un decennio fa; come si sia impegnato a mettere fine alla vendita di veicoli nuovi diesel o a benzina pure nel 2030; e come abbia triplicato i piani nazionali di rilancio verde attraverso la promessa di piantare 30 milioni di alberi sull’isola ogni anno fino alla scadenza della legislatura attuale nel 2024.