Sull'isola dodicimil feriti e 600mila senzatetto che hanno bisogno di tutto. Gli aiuti procedono a rilento
È nuovamente cresciuto, inesorabilmente, il bilancio provvisorio delle vittime del terremoto di magnitudo 7,2 Richter che sabato scorso ha sconvolto tre dipartimenti sud-occidentali di Haiti. I morti sono ora quasi 2'200 persone e i feriti oltre 12'000.
I soccorritori continuano a rimuovere le macerie a mani nude e con mezzi di fortuna nei dipartimenti di Nippes e Grand'Anses, e in quello denominato Sud, che ha registrato il maggior numero di perdite umane. La Protezione civile, che aggiorna ogni 24 ore le dimensioni del disastro, ha aggiunto che la scossa principale e la cinquantina di successive repliche hanno generato un esercito di 600'000 senzatetto, che hanno bisogno di tutto.
Con il passare delle ore i soccorritori stanno perdendo le speranze di trovare ancora in vita fra le macerie qualcuna delle 300-400 persone, fra cui molti bambini, che ufficialmente vengono contabilizzate come dispersi. Da parte sua l'Unicef, l'organismo dell'Onu che si occupa dell'infanzia, per bocca del suo rappresentante ad Haiti, Bruno Maes, ha sottolineato in particolare la difficile situazione dell'edilizia scolastica, indicando che nel solo dipartimento del Sud, un centinaio delle 255 scuole esistenti sono state totalmente o parzialmente distrutte.
Ad aggravare la situazione, è arrivato il passaggio dell'uragano Grace che, dopo aver colpito Porto Rico, si è abbattuto anche sull'Isola Hispaniola nei Caraibi, flagellando con forti venti e piogge battenti diverse regioni haitiane, e causando almeno cinque morti e numerosi danni.
L'arrivo degli aiuti (Keystone)
Per far fronte alla complessa emergenza presentatasi ad appena un mese dall'assassinio del presidente Jovenel Moise, ha spiegato il direttore generale della Protezione civile, Jerry Chandler, il governo ha inviato nei giorni scorsi per via aerea e marittima, nel più breve tempo possibile, le scorte di generi di prima necessità che esistevano presso il ministero dell'Interno. Ma ora, ha aggiunto, "i primi segnali concreti della solidarietà internazionale cominciano ad arrivare e questo ci permette di migliorare l'efficacia dei nostri interventi".
L'Unione europea (Ue) ha annunciato un esborso di tre milioni di euro, denaro che, per poter essere utilizzato subito, è stato messo a disposizione delle associazioni umanitarie già attive fra i senzatetto. Cibo, depuratori di acqua, tende, generi di prima necessità e prodotti sanitari arrivati nell'aeroporto di Port au Prince, vengono caricati su autocarri e avviati nel sud-ovest del Paese.
Si tratta di una operazione non priva di rischi perché, come hanno sottolineato i media, un tratto dell'unica via di comunicazione che collega la capitale alla regione sud-occidentale del Paese, all'altezza di Martissant, è controllato da bande criminali. "Siamo coscienti di questo - ha ammesso Chandler - ma per il momento sembra che la tregua proposta dal governo regga".
Il primo ministro ad interim Ariel Henry, che detiene il potere dopo la morte del presidente Moise, ha riunito le forze politiche che lo sostengono e quelle di opposizione, per discutere un accordo di unità nazionale che renda più efficace l'azione governativa e prepari le elezioni del prossimo novembre. Ma il malessere sociale è forte, sostiene infine oggi il quotidiano Le Nouvelliste, perché gli aiuti sono arrivati soprattutto nei centri urbani, mentre molte persone che hanno perso tutto nelle zone rurali più remote - o come i 5.000 abitanti delle isole Cayemiti - non hanno ricevuto assolutamente nulla.