Il presidente americano: ‘Non possiamo combattere al posto degli afghani. Se i talebani ci attaccheranno, risponderemo con forza’
Joe Biden prende parola alla Casa Bianca quando in Europa è già serata inoltrata. Il presidente americano si mostra orgoglioso e non pentito delle proprie scelte: “Era inutile restare oltre, certo, non ci aspettavamo che l’Afghanistan cadesse così in fretta, di sicuro tutto quel che è avvenuto è avvenuto prima di quanto preventivato”.
Le sue parole in parte stupiscono, sia in America che altrove: “La nostra missione in Afghanistan non è mai stata pensata per costruire una nazione. E ormai la scelta che avevo era proseguire l’accordo negoziato da Donald Trump con i talebani o tornare a combattere”. Biden ha poi proseguito: “Abbiamo fatto il possibile per addestrare gli afghani e abbiamo dato loro diverse opzioni, quel che ho fatto l’ho deciso per interesse nazionale e perché gli americani non faranno più quello che gli afghani non hanno voluto fare, e cioé combattere”.
Il discorso è tutt’altro che accondiscendente: “Se necessario condurremo azioni antiterroristiche contro l’Afghanistan". E ci sarà una risposta “devastante” se i talebani attaccheranno gli interessi americani, in particolare durante le operazioni di evacuazione in corso a Kabul. In caso di attacco la risposta sarà “rapida e potente”, ha avvisato. Dopo aver ricordato l'impiego americano per i diritti delle donne, Biden ha mandato un messaggio diretto a Mosca e Pechino: “A Cina e Russia piacerebbe un pantano americano indefinito in Afghanistan. La verità, però, è che non c'è mai stato un buon momento per un ritiro”.