Estero

Joe Biden dichiara guerra al coronavirus

Nel maxi-piano del neopresidente più mascherine e test, 100 milioni di vaccinazioni e tamponi prima dell’imbarco per chi entra negli Usa

Ritorno alla normalità
(Keystone)
21 gennaio 2021
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Washington – Potenziamento di test e tracciamenti, 100 milioni di vaccinazioni (usando anche gli stadi) e riapertura delle scuole nei primi 100 giorni, ricorso ad una vecchia legge di guerra per aumentare la produzione di mascherine e altro materiale protettivo, test anti Covid prima dell'imbarco per chi arriva negli Usa: sono alcune delle linee della nuova strategia nazionale contro la pandemia illustrate da Joe Biden nel suo primo giorno a tempo pieno alla Casa Bianca, dove ha firmato un'altra decina di ordini esecutivi per combattere il virus.

Una priorità assoluta in un momento in cui gli Usa oltrepassano le 406 mila vittime, superando quelle della Seconda guerra mondiale (405.399 morti americani fra militari e civili, secondo la cifra ufficiale del Dipartimento per i reduci). "Non c'è tempo da perdere", ha ricordato, dopo aver ammonito nel suo discorso d'investitura che è in arrivo "la fase più dura e mortale", lanciando un appello agli americani a "mettere da parte la politica" per affrontare questo "inverno buio".

Vaccini, Trump non aveva un piano

Una corsa contro il tempo, resa più difficile dalla scoperta che l'amministrazione Trump non aveva un piano per la distribuzione dei vaccini. "Quello che stiamo ereditando è molto peggio di quello che potevamo immaginare", ha denunciato Jeff Zients, il nuovo coordinatore della task force anti Covid della Casa Bianca. Al ritmo attuale, tutti gli adulti non saranno vaccinati prima dell'estate del 2022.

Il nuovo Commander in chief ha deciso di lanciare una vera offensiva per colmare lacune e ritardi del suo predecessore, presentando un piano di 200 pagine per dare una 'regia' nazionale a questa battaglia. Si punta innanzitutto a rafforzare l'esercito di operatori sanitari necessari per eseguire test, tracciamenti e vaccinazioni. Prevista anche la creazione di siti di vaccinazione di massa, usando stadi, palestre, centri comunitari. Si cercherà inoltre di indirizzare fondi agli Stati per aiutarli a realizzare questi obiettivi. Per riaprire le scuole, almeno quelle sino alle medie, sono in programma rimborsi per l'acquisto di materiale protettivo attraverso i fondi della protezione civile.

Nel suo primo giorno nello Studio Ovale Biden aveva già firmato tre decreti contro il coronavirus: l'obbligo delle mascherine e del distanziamento sociale nelle proprietà federali, il ripristino alla Casa Bianca dell'unità per la sicurezza sanitaria globale e la biodifesa e il rientro nell'Oms, dove l'immunologo Anthony Fauci, esautorato da Trump, ha partecipato oggi ad una riunione come delegato americano, annunciando che gli Usa si uniranno al Covax, il programma internazionale per l'acquisto e l'equa distribuzione dei vaccini nel mondo.

Operazione rottamazione

Ma per affrontare più incisivamente la pandemia Biden confida nell'approvazione al Congresso di un nuovo maxi pacchetto di aiuti da 1.900 miliardi di dollari: sarà il primo banco di prova di quell'unità e collaborazione bipartisan che ha chiesto, nonostante ora i dem controllino entrambe le camere.

Biden volta pagina anche in tema di comunicazione, dedicando ciascuno dei prossimi dieci giorni ad un problema diverso. Ma i suoi primi 17 ordini esecutivi hanno già dato il 'la' alla rottamazione dell'eredità di Trump: il rientro nell'accordo di Parigi sul clima, la revoca del bando ai Paesi a maggioranza musulmana, lo stop al muro col Messico e la sospensione per 100 giorni delle espulsioni dei clandestini, la moratoria degli sfratti, dei fallimenti e del pagamento dei debiti per l'università, il blocco dell'oleodotto Keystone, che è stato tra i temi della telefonata con il premier canadese Justin Trudeau, primo leader straniero con cui ha parlato. Infine l'invio al Congresso di una coraggiosa proposta di legge per dare cittadinanza a dreamer e clandestini.