Le sperimentazioni dei vaccini di Pfizer-BioNTech e Moderna hanno invece un'efficacia fino al 95%
Il governo australiano dovrebbe immediatamente mettere in pausa la somministrazione del vaccino di AstraZeneca, nel programma nazionale di immunizzazione che inizia in febbraio, perché può non essere sufficientemente efficace per generare l'immunità di gregge. È quanto sostiene l'autorevole Australian and New Zealand Society for Immunology, osservando che la fase 3 del vaccino, che è il fulcro della strategia di vaccinazione in Australia, mostra un'efficacia di solo il 62% quando somministrato nella dose raccomandata.
Le sperimentazioni dei vaccini di Pfizer-BioNTech e Moderna hanno invece un'efficacia fino al 95%.
Il presidente dell'organizzazione Stephen Turner - riporta oggi il Sydney Morning Herald - sostiene che in base alle evidenze delle correnti sperimentazioni, il vaccino di AstraZeneca non dovrebbe essere somministrato su larga scala. "Dati i fantastici vaccini disponibili, credo sarebbe saggio non affidarsi al vaccino AstraZeneca per controllare il virus in Australia. Potrebbe però essere usato per alleviare l'effetto del Covid, finché non saranno dispiegati quegli altri vaccini".
I vaccini di Moderna e Pfizer-BioNTech, ora ampiamente somministrati in Gran Bretagna, Francia, Israele e Usa, hanno conseguito un'efficacia oltre il 90%. Probabilmente alta abbastanza per costringere il virus fuori circolazione nel contesto dell'Australia, ha detto Turner.
L'immunità di gregge si avrebbe quando è immune una tale proporzione della popolazione che un virus non può più circolare ed è eliminato. Il governo australiano ha prenotato 53,8 milioni di dosi del vaccino di AstraZeneca, di cui sono necessarie due iniezioni per persona, oltre a dosi del vaccino di Pfizer-BioNTech sufficienti per 5 milioni di persone.