Estero

Covid-19, riprendono i test del vaccino di Oxford

Non vi sarebbe legame tra il vaccino e l'infiammazione di uno dei 50mila volontari della sperimentazione di fase 3

Keystone
13 settembre 2020
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I test clinici del candidato vaccino anti-Covid messo a punto dall'Università di Oxford che l'azienda farmaceutica AstraZeneca sta sviluppando anche con il contributo dell'Istituto di ricerca Irbm di Pomezia, possono continuare. Il via libera al proseguimento della sperimentazione in Gran Bretagna è stato annunciato dalla stessa AstraZeneca. Un annuncio atteso dopo lo scalpore provocato dalla sospensione precauzionale scattata tra l'8 e il 9 settembre scorsi in seguito all'insorgenza di un'infiammazione spinale in uno dei 50 mila volontari che stanno testando il vaccino. '"Abbiamo ottenuto il via libera in Gran Bretagna", ha detto AstraZeneca riferendo di aver ottenuto l'autorizzazione a riprendere la sperimentazione da tutti gli enti regolatori britannici da cui, dice il colosso farmaceutico è arrivata la conferma sulla sua sicurezza. Il comitato indipendente cui sono state affidate le verifiche "ha completato le indagini - ha affermato AstraZeneca - e ha comunicato all'Agenzia del Farmaco che è sicuro e che i test ripartono nel Regno Unito".

"Il fatto che la commissione scientifica indipendente si sia pronunciata nel giro di 24 ore significa che era evidente e certo che non vi è connessione tra il candidato vaccino Oxford-AstraZeneca e la reazione sospetta verificatasi in un volontario" tra i 50mila che stanno testando il farmaco, ha detto l'ad della Irbm, Piero di Lorenzo. Una interruzione, aveva affermato lo scorso giovedì il dg del gruppo AstraZeneca, Pascal Soriot, "non anomala", avanzando anche la possibilità di avere ancora il vaccino prima della fine dell'anno.

Il vaccino sviluppato da AstraZeneca e dalla British University of Oxford è uno dei progetti occidentali più avanzati. Dopo lo stop, Brasile e India hanno fermato i test. Tra i Paesi che hanno dato l'ok alla sperimentazione di fase 3, l'ultima, per verificarne sicurezza ed efficacia, oltre a Regno Unito, Brasile e India, anche Sud Africa e Stati Uniti. Per il vaccino 'Oxford' la Commissione Ue ha firmato un contratto che consente ai Paesi membri di comprare 300 milioni di dosi con l'opzione di altre 100.

A livello mondiale, gli ultimi dati Oms parlano di 35 "vaccini candidati" valutati in studi clinici su esseri umani in tutto il mondo. Nove sono già all'ultimo stadio o si stanno preparando per entrarvi. L'Agenzia europea per i medicinali (Ema) stima "che potrebbe essere necessario almeno fino all'inizio del 2021 affinché un vaccino contro il Covid-19 sia pronto per l'approvazione e disponibile in quantità sufficienti" per l'uso globale.