La dissidente, che secondo le autorità bielorusse avrebbe tentato la fuga, sarebbe riuscita ad evitare l'espulsione strappando il passaporto
La dissidente bielorussa Maria Kolesnikova non avrebbe tentato la fuga in Ucraina, come dichiarato dai media bielorussi, per poi essere arrestata. Stava invece subendo un tentativo di deportazione da parte delle stesse autorità di Minsk. È quanto sostiene una fonte citata dall'agenzia Interfax-Ukraina, che ha pure aggiunto come loa dissdente abbia evitato di essere espulsa contro la sua volontà strappando il suo passaporto. A quel punto non poteva quindi "essere lasciata entrare dalle guardie di frontiera in territorio ucraino".
A confermare il fatto è pure il vice ministro dell'Interno ucraino Anton Gherashchenko che su Facebook ha riferito di come Kolesnikova abbia "compiuto atti per prevenire il suo spostamento attraverso la frontiera" con l'Ucraina.
Офіційна інформація щодо перетину Державного кордону України представниками опозиції диктаторському режиму Лукашенко -...
Pubblicato da Антон Геращенко su Lunedì 7 settembre 2020
"Non è stata una partenza volontaria, era una deportazione coercitiva dal Paese natio", ha affermato Gharashchenko, secondo cui "non si è riusciti a deportarla perché questa donna coraggiosa ha compiuto atti per prevenire il suo spostamento attraverso la frontiera" ed "è rimasta in territorio bielorusso. Tutta la responsabilità sulla sua vita e salute ricade personalmente su Lukashenko"