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Trump taglia i fondi federali alle ‘città anarchiche’

Il presidente firma un memo per punire le autorità locali che ‘tolgono i fondi alla polizia’. Biden a Kenosha incontra famiglia Blake: 'Incriminare agente'.

(Keystone)
3 settembre 2020
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Washington – A due mesi esatti dal voto, Donald Trump, il presidente 'law and order", taglia i fondi federali alle città "anarchiche" governate dai democratici che "tolgono i fondi alla polizia" e lasciano carta bianca alla violenza nelle proteste razziali. Nel mirino la capitale Washington Dc, oltre a New York, Portland e Seattle: ossia i fronti caldi della contestazione. Una mossa già provata contro le 'città santuario' che tutelano gli immigrati irregolari, anch'esse a guida democratica, per scaldare una campagna elettorale che entra nel vivo il 4 settembre con il voto per posta in North Carolina.

L'annuncio arriva alla vigilia della visita a Kenosha, Wisconsin, del suo rivale alla Casa Bianca Joe Biden, che ha condannato la violenza "da qualunque parte arrivi" e chiesto l'incriminazione del poliziotto che ha sparato alla schiena dell'afroamericano Jacob Blake lasciandolo paralizzato. Sono qui per "unire gli americani", ha detto il candidato democratico prima di incontrare la famiglia del giovane, proprio quando l'America si sveglia con la notizia di altre due neri uccisi dalla polizia: uno a Washington Dc e l'altro a New York, asfissiato da un cappuccio anti morso.

"La mia amministrazione farà qualunque cosa per impedire a sindaci deboli e città senza legge di ricevere soldi federali mentre lasciano che gli anarchici feriscano la gente, brucino edifici, rovinino vite e attività economiche", ha twittato Trump. Il presidente ha firmato un memo per tagliare i finanziamenti governativi alle città che riducono i fondi ai dipartimenti di polizia e per ordinare al dipartimento di giustizia di stilare entro 14 giorni la lista della città considerate "giurisdizioni anarchiche".

La decisione appare controversa perché i fondi governativi sono in genere approvati dal Congresso ma l'amministrazione può tentare di cancellare alcuni progetti. Probabili le battaglie in tribunale, sicure le polemiche politiche.

Il primo a reagire è stato il governatore democratico di New York Andrew Cuomo. "Se vuole tornare a passeggiare a New York, non gli basteranno le guardie del corpo, meglio che abbia un esercito. I newyorchesi non vogliono avere nulla a che fare con lui", lo ha praticamente minacciato in una conferenza stampa, sostenendo che forse il tycoon ce l'ha con la sua ex città perché l'ha "rifiutato", considerandolo un "clown", un "fumetto da tabloid". "E' una mossa politica, ingiustificata e illegale", "è un altro tentativo di uccidere New York city", ha aggiunto.

Il tycoon ha replicato su Twitter, dove ha accusato Cuomo di avere il "peggior record" di decessi e contagi da coronavirus, compreso lo "scandalo" degli 11 mila morti nelle case di riposto, e ha invitato i suoi "procuratori-burattini di New York, che danno illegalmente la caccia a me e alla mia famiglia", ad indagare sulla sua "incompetente gestione del virus cinese".

Prima di partire per Kenosha, Biden aveva stuzzicato il presidente proprio sulle dichiarazioni dei redditi che si rifiuta di svelare nell'inchiesta della procura newyorchese: "Io ho reso noto 21 anni delle mie dichiarazioni fiscali. Cosa stai nascondendo Donald Trump?". Poi ha cercato di contrapporre il suo messaggio di empatia e unita' a quello di Trump, che nella sua recente visita a Kenosha non aveva incontrato la famiglia Blake prendendo le parti solo della polizia contro il "terrorismo domestico" di manifestanti "violenti, saccheggiatori, anarchici".

Biden però si trova costretto ad inseguire una agenda dettata sempre dal tycoon, compreso il viaggio in Wisconsin: uno Stato in bilico mai visitato dal 2018, neppure per la convention democratica di Milwaukee poi diventata virtuale a causa della pandemia, e che Hillary Clinton ignorò nel 2016 perdendolo per meno di 23 mila voti.