Estero

Esperti chiedono la sperimentazione con il virus su volontari

Per velocizzare le verifiche sul vaccino si attuerebbero le prove su duemila persone

Duemila i possibili futuri volontari (foto Keystone)
16 luglio 2020
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Oltre cento noti scienziati internazionali, tra cui 15 premi Nobel, sono scesi in campo con un proposta sulle sperimentazioni tesa a velocizzare la messa a punto di un vaccino anti Covid-19 e in una lettera chiedono al governo americano di autorizzare i cosiddetti 'human challenge trial'.

Si tratta di test nei quali volontari sani vengono infettati con il virus per il quale si sta studiando la nuova immunizzazione, in questo caso il SarsCov2.

Nella letta aperta al direttore dei National Institutes of Health (Nih) Francis Collins, gli scienziati - tra cui figura il direttore del programma per la ricerca del vaccino anti Covid-19 di Oxford - sostengono che queste sperimentazioni sono 'efficaci', in quanto danno rapidamente una risposta sulla capacità del vaccino di prevenire la malattia. Secondo questa procedura i volontari ricevono prima una dose del vaccino allo studio e poco dopo vengono contagiati con il virus stesso. Si può così verificare in tempo reale se il candidato vaccino ha fatto scattare l'auspicata immunità al microrganismo patogeno.

Una lettera firmata da duemila possibili volontari

La lettera - pubblicata dall'organizzazione '1 Day Sooner', che sostiene questo tipo di sperimentazione - è stata sottoscritta anche da duemila possibili, futuri volontari. Fra gli autori della lettera aperta ci sono esperti di diverse discipline, come epidemiologi, ricercatori, immunologi, medici, accanto a economisti e filosofi.

Secondo i firmatari "la pandemia in atto va combattuta su vari fronti e contemporaneamente". A loro avviso "non si può immaginare una ripresa robusta, sia economica sia sociale, se non con la scoperta di un vaccino". "Per questo - scrivono - sottolineiamo l'importanza degli 'human challenge trial'. Se fatti attentamente, potrebbero accelerare lo sviluppo di una immunizzazione e potenzialmente salvare milioni di vite".

La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) era intervenuta sul tema a maggio, pubblicando le linee-guida in cui aveva fissato i criteri chiave per rendere sperimentazioni di questo tipo "eticamente accettabili".

Poche settimane fa però, membri del gruppo di ricercatori dei Nih che sta lavorando al vaccino anti Covid-19, si erano espressi contro questo tipo di test, giudicando inaccettabile l'ipotesi di "anche una sola morte o di un solo caso di malattia grave", scatenate da queste sperimentazioni.