Nei Balcani si sarebbe aperto un nuovo 'itinerario' che tocca Albania, Montenegro e Bosnia-Erzegovina

In Croazia tutte le forze dell’ordine e la polizia di frontiera lungo i confini con la Bosnia – dalla Croazia centrale fino a Dubrovnik nel sud Adriatico – hanno ricevuto nelle scorse settimane ordini di rafforzare i controlli per il crescente afflusso di migranti che si registra in Bosnia-Erzegovina. Lo scrive oggi il quotidiano di Zagabria 'Jutarnji list'. "Per quanto la situazione non sia paragonabile a quella di due o tre anni fa, desta pur sempre molta preoccupazione", ha spiegato al giornale una fonte della polizia di confine croata ben informata, chiedendo l’anonimato.
Recentemente il ministero degli Interni ha indetto un’asta per l’acquisizione di 60 veicoli fuoristrada, adatti a monitore la lunga e montuosa frontiera croato-bosniaca. Dopo la chiusura due anni fa della rotta balcanica, negli ultimi mesi si è aperto un nuovo itinerario che tocca Albania, Montenegro e Bosnia-Erzegovina. Da lì i migranti cercano con mezzi di fortuna di passare in Croazia e in Slovenia per raggiungere poi i Paesi occidentali. Secondo dati ufficiosi, in Bosnia negli ultimi mesi sono giunti circa cinquemila migranti provenienti dal Medio Oriente, in primo luogo da Iraq, Iran, Afghanistan e Pakistan. Stime della polizia slovena indicano che attualmente tra Grecia e Albania si trovano tra cinquanta e sessantamila migranti, mentre in Bosnia ne giungono giornalmente un centinaio.