I dati del servizio statistico di Palazzo Cernezzi indicano che a preoccupare maggiormente le famiglie è il carrello della spesa
Como, ma quanto costi! Il punto esclamativo è d'obbligo leggendo i dati del servizio statistico di Palazzo Cernezzi che aggiorna regolarmente l'andamento dell'inflazione con un meccanismo di immediata comprensione: fatto 100 il prezzo di un qualsiasi bene nel 2015, misura mese per mese le variazioni rispetto a quella base. A preoccupare maggiormente le famiglie comasche è il carrello della spesa, anche se utenze, trasporti, scuole e affitti non sono da meno.
L'ultimo report mette in evidenzia le variazioni dei prezzi registrati nel 2022 e 2024 rispetto al 2015. I prezzi di tutti i generi alimentari sono esplosi in meno di tre anni. Una spesa che nel 2015 costava 100 euro, a fine 2021 era arrivata a 105, con un andamento tutto sommato fisiologico, più del 5% in sei anni. Al 31 dicembre scorso è arrivata a 132 euro. Questo vuol dire che, rispetto a 10 anni fa, ogni comasco spende oltre il 25% in più per mangiare. Nel dettaglio si apprende che dal 2015 allo scorso anno sono aumentati anche i generi di prima necessità: pane (+21,4%), latte (+21,7%), carne di manzo (+22,3%), frutta e verdura (+31,7%), olio (+55,4%), burro (+50%), pesce (+27%).
A fronte di questi forti incrementi, i salari non hanno avuto lo stesso andamento. Negli ultimi dieci anni sono cresciuti mediamente del 5%. Anche i ristoranti hanno avuto una tendenza analoga, così come gli affitti. Mangiare a Como costa il 26% in più, mentre gli affitti sono mediamente aumentati del 20%. Quanto basta (ma attenzione, non è una novità) per capire perché nessuno accetta di venire a vivere a Como per fare il medico, l'infermiere, l'impiegato, l'insegnante e il conducente di bus.