Nuove proteste da parte dei passeggeri che si trovavano per ore sul convoglio bloccato per una panne a pochi metri di distanza dalla Stazione di Milano
Tre settimane dopo l'eco dei forti disagi subiti dai passeggeri del Tilo delle 13.43 da Milano Centrale non si spegne. Ne aveva riferito anche il nostro giornale, attraverso la testimonianza di una giovane ticinese che si trovava su quel treno.
Ebbene, quasi venti giorni dopo quelle diverse ore fermi su un binario a pochi minuti di distanza dalla stazione meneghina le critiche e le proteste tornano con maggiore forza: «Ventisei euro non compensano neanche le ore di lavoro che ho perso». La voce è riportata sul quotidiano ‘La Provincia di Como’.
A luci spente, con i bagni chiusi e nessuna certezza sul da farsi, come anche noi riportavamo, ora il “costo” di quel disagio è stato quantificato in un indennizzo di poco meno 25 franchi, annunciato in una email a tutti quei passeggeri che, in seguito all’episodio, avevano contattato Trenord per chiedere assistenza. All’interno della lettera, l’azienda ripercorre gli eventi di quel 26 novembre e si scusa nuovamente.
«In considerazione della particolare rilevanza dell’inconveniente occorso – si legge - Trenord ha ritenuto opportuno attivare una straordinaria forma di attenzione commerciale nei confronti dei clienti coinvolti, riconoscendo in via eccezionale un Voucher del valore di €26». L’importo in questione – uguale per chi viaggiava con un biglietto piuttosto che con un abbonamento – vuole essere un’azione di assistenza, per andare incontro ai clienti. Il buono erogato, dalla validità di un anno, può essere utilizzato per acquistare altri titoli di viaggio Trenord oppure si può convertire in denaro tramite un bonifico.
Tuttavia, per i passeggeri che viaggiavano su quella “corsa infinita”, questo indennizzo assume i contorni di una magra consolazione. Tra di loro c’è il comasco Diego Comi che, dopo aver ricevuto la email, ha commentato: «Se ai 26 euro di rimborso tolgo il costo del biglietto pari a 5,20€, rimangono poco più di 20 euro che non compensano neanche le ore di lavoro che ho perso, senza mettere in conto i vari disagi subiti a bordo del treno e l’arrivo a Como a sera inoltrata, con sette ore di ritardo». La stessa critica è stata mossa anche da Giosuè Ferrario, giovane comasco che quel pomeriggio stava tornando dall’università: «Il prezzo del disagio provato vale di più». Un disagio che, nel caso di Marta Raina, comasca (che ha contestato il disagio a Trenord attraverso una lettera del legale Lino Davide Tiburzi), è sfociato persino in una lettera di diffida.
Va detto che il voucher di 26 euro è un indennizzo maggiore rispetto a quelli normalmente erogati da Trenord. La regola, valida a livello europeo, prevede infatti che, quando il treno su cui si sta viaggiando registra almeno 120 minuti di ritardo, si può chiedere un’indennità pari al 50% del prezzo del biglietto. Si ottiene invece il rimborso integrale se «è ragionevolmente prevedibile che il ritardo all’arrivo alla destinazione finale prevista dal contratto di trasporto sarà superiore a 60 minuti».
A bordo di un Tilo come quello bloccato, la tratta Milano-Como costa 5,20 euro in 2° classe e 7,80 euro in 1° classe. Si tratta quindi di una misura “straordinaria” a tutti gli effetti, ma inadeguata agli occhi di chi, su quel Tilo, ci ha passato sei ore.