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False cittadinanze a brasiliani, pena patteggiata

Una 43enne già residente a Morbio Inferiore è stata condannata a due anni sospesi per falso in atto pubblico e ideologico

Tra febbraio 2022 e gennaio 2024
(Archivio Ti-Press)
10 dicembre 2024
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Ha patteggiato due anni con la sospensione condizionale della pena la 43enne cittadina italiana di origine brasiliana, residente a Morbio Inferiore, arrestata lo scorso luglio per falso in atto pubblico e falso ideologico. La donna (quattro figli, uno di pochi mesi lo scorso luglio) dopo alcuni giorni aveva ottenuto gli arresti domiciliari. Del patteggiamento si è avuta notizia nelle ultime ore dopo che la pm Antonia Pavan ha concluso le indagini formalizzando le accuse nei confronti di una 52enne di Bizzarone, per anni responsabile dell'Ufficio anagrafe del Comune di Uggiate Trevano, finita agli arresti domiciliari.

Si è quindi saputo che la posizione della 43enne, titolare di una agenzia di intermediazione, è stata stralciata avendo ottenuto dall'accusa il consenso al patteggiamento. L'accusa di falso in atto pubblico e falso ideologico in concorso deriva dal fatto che le due donne, tra febbraio 2022 e gennaio 2024, certificando residenze inesistenti a Uggiate Trevano, sono riuscite a far ottenere la cittadinanza a 171 brasiliani, sia donne che uomini. Brasiliani con discendenza italiana diretta, con diritto alla cittadinanza ‘iure sanguinis’ dimostrando di essere stabilmente in Italia. Da qui la residenza, per l'accusa, inesistente.

A organizzare il viaggio dal Brasile all'Italia e l'aiuto per le pratiche burocratiche era la 43enne con casa a Morbio Inferiore (che nel frattempo dovrebbe essersi trasferita nel comasco), previo il pagamento di 3'500 euro. L'ex responsabile dell'anagrafe di Uggiate Trevano non ha avuto benefici economici.

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