Contrasti sul futuro dei parcheggi, usati per la maggior parte da frontalieri, dove le Ferrovie dello Stato vorrebbero piazzare una sbarra
Il parcheggio dei frontalieri, quello adiacente alla stazione ferroviaria di Arcisate, diventerà a pagamento. Questa, almeno, è l’intenzione di Fs Park, la società delle Ferrovie dello Stato proprietaria dei parcheggi delle stazioni. Una decisione che non piace al Comune a ridosso del Ticino. Di questo, e non solo, si è discusso nei giorni scorsi a Villa Recalcati a Varese, durante un incontro promosso da Salvatore Pasquariello, al quale hanno partecipato i rappresentanti di Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), braccio operativo di Fs, dei Comuni di Arcisate e Bisuschio e alcuni parlamentari.
“Far pagare il parcheggio, con 51 posti auto, ci causerebbe notevoli problemi per questioni di viabilità e sicurezza – ha sostenuto Alan Breda, assessore di Arcisate –. L’installazione di colonnine che regolano l’ingresso comporterebbe difficoltà per i mezzi di soccorso. Inoltre, il parcheggio della stazione è occupato al 90% dai frontalieri: prevedere la sosta a pagamento a nostro giudizio significherebbe portare al collasso le vie limitrofe, dove la sosta è libera. Vie che verrebbero prese d'assalto da chi, e non solo i frontalieri, vorrà evitare di pagare il parcheggio”.
Il confronto continua. La nuova stazione di Arcisate, lungo la linea Arcisate-Stabio, è sempre più frequentata, come dimostrano i dati di Tilo. A Villa Recalcati si è parlato anche di un passaggio a livello e del parcheggio della stazione di Bisuschio, che si trova a pochi chilometri da Arcisate, sulla linea Varese-Porto Ceresio. Il passaggio a livello, in località Piano, il cui tempo d’attesa è di 20 minuti. Rfi ha assicurato che scenderà a 8 minuti.
Per il parcheggio alla stazione di Bisuschio, è in fase di definizione un accordo per l'utilizzo di un'area adiacente alla stazione, chiusa da aprile dello scorso anno per motivi di sicurezza.L’accordo prevede un contratto di locazione a carico del Comune. Seguiranno i lavori (finanziati con i ristorni dei frontalieri) per la messa in sicurezza. Se ne saprà di più dopo un nuovo incontro fissato per gennaio.