Confine

Trenord, settembre nero: disagi rilevanti per 24 tratte su 40

Sulla Chiasso-Milano il 14,10% dei treni ha viaggiato con oltre 15 minuti di ritardo o è stato soppresso. In vista una pioggia di indennizzi

In sintesi:
  • Il poco ambito record è andato alla tratta Pavia-Mortara-Vercelli dove a essere in grave ritardo o soppresso è stato addirittura il 30,55% dei treni
  • A causare i disservizi i numerosi lavori, il maltempo e uno scontro fra treni a Milano
Immagine di archivio
(Depositphotos)
30 novembre 2024
|

Un mese di passione per Trenord, quello di settembre, che si tradurrà probabilmente in una pioggia di indennizzi sui viaggiatori a causa degli ingenti ritardi che hanno coinvolto ben 24 linee su 40. Fra queste, la tratta Milano-Como-Chiasso, di cui usufruiscono moltissimi frontalieri e ticinesi: a settembre su un totale di 3'206 treni programmati 286 hanno viaggiato con oltre 15 minuti di ritardo e 166 sono stati soppressi. Un disservizio che ha dunque coinvolto complessivamente il 14,10% dei treni, cifra che posiziona la tratta al sesto posto fra quelle con la maggiore percentuale di disservizi. È andata meglio per la direttrice Malpensa-Varese-Mendrisio-Como con poco più del 6% di problemi. Il poco ambito record è andato alla tratta Pavia-Mortara-Vercelli dove a essere in grave ritardo o soppresso è stato addirittura il 30,55% dei treni, mentre al secondo posto della classifica dei disagi troviamo la Tirano-Sondrio-Lecco-Milano con il 27,53% di disservizi.

Complessivamente, il 10,67% dei treni Trenord è stato oggetto di ritardi consistenti o soppressioni. Come spiega l'azienda, "nel mese di settembre le performance sono state fortemente condizionate da tre fattori: l’impatto dei lavori sulle infrastrutture, che si sono tradotti in rallentamenti e irregolarità; diversi episodi di maltempo nella prima metà del mese; le conseguenze dello scontro fra due treni merci verificatosi il giorno 13 nel nodo di Milano".

I viaggiatori sulle tratte interessate in possesso di abbonamenti potranno dunque chiedere un indennizzo. Esso spetta, infatti, "quando la somma delle corse soppresse totalmente e di quelle che hanno accumulato più di 15 minuti di ritardo, sia pari o superiore al 10% dei treni programmati. La quota dell’indennizzo è pari al 30% del valore dell’abbonamento ferroviario mensile e a 1/12 del 30% dell’abbonamento annuale".