Sono in aumento gli incidenti nel Comasco, lungo le strade che collegano i comuni tra i due laghi, automobilisti invitati alla prudenza
L’ultimo incontro ravvicinato tra un cervo e una vettura risale a sabato scorso lungo la litoranea del Ceresio, che collega Porlezza a Claino con Osteno. Un’auto targata Ticino è andata (quasi) distrutta, mentre sulla strada è rimasto l’ungulato. Per il conducente qualche contusione e molto spavento. Quello di sabato scorso è stato il ventesimo scontro tra un'auto e un cervo in due settimane lungo le strade che collegano i comuni tra i due laghi. Un dato senza precedenti, dovuto al fatto che gli ungulati scendono a valle in cerca di cibo. La mappa delle aree a rischio include la statale Regina bis, quella che collega Menaggio al Ticino, passando dalla dogana di Gandria-Oria Valsolda; il territorio dei comuni di Grandola ed Uniti, Carlazzo e Porlezza. Poi, la Val d’Intelvi e Sorico, in Alto Lago. Da metà ottobre, nel Comprensorio delle Prealpi Comasche e del Ceresio sono stati abbattuti 205 cervi. Entro fine anno ne potranno essere uccisi altri 420.
Il comandante della polizia provinciale Marco Testa, dopo aver tracciato la mappa dei punti in cui maggiormente si è notata la presenza di ungulati, ha suggerito alcuni comportamenti: “Innanzitutto, con l’inverno, sono diminuite le ore di luce ed è necessario prestare più attenzione alla guida e moderare la velocità, soprattutto nei punti del territorio in cui maggiore è la presenza di ungulati. In questo periodo le strade sono ghiacciate o innevate, occorre dunque prudenza al mattino e dopo le 17, quando è già buio e i cervi scendono a valle per reperire cibo. Gli ultimi impatti si sono verificati dopo le 17”.