Confine

Turismo, il Lario fa il pieno e sottrae vacanzieri al Ticino

I turisti elvetici preferiscono il lago di Garda al Lario, mentre quelli internazionali non varcano il confine svizzero, rimanendo in Italia

Strade affollate a Como
(Ti-Press)
25 novembre 2024
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I turisti svizzeri preferiscono il lago di Garda al Lario. È quanto emerso da un convegno, promosso dalla Regione Lombardia e da Unioncamere, svoltosi recentemente a Milano. Obiettivo, “costruire un Osservatorio regionale sul Turismo efficiente e all’avanguardia, che ci consente di avere dati di prima mano sui flussi turistici sia in termini qualitativi che quantitativi”, come sottolineato da Barbara Mazzali, assessora al Turismo di Palazzo Lombardia.

E fra i dati forniti a Milano ci sono anche quelli riferiti ai turisti svizzeri in Lombardia nei primi otto mesi di quest’anno e all’andamento turistico sul Lario che, stando agli osservatori, influisce anche sul turismo in Canton Ticino. Per quanto concerne i turisti svizzeri in Lombardia (in crescita rispetto allo scorso anno di oltre il 10%), hanno ricevuto una spinta dal franco forte. Nei primi otto mesi dell’anno – anche in settembre e in ottobre le presenze sono risultate numerose – i pernottamenti in riva al Lario di vacanzieri rossocrociati sono stati 182’266, pari al 16,7% di quelli registrati a livello lombardo, con un tempo medio di permanenza di 2,7 notti. Le mete lombarde scelte dai turisti svizzeri vedono al primo posto, e non poteva essere diversamente, Milano con 274’101 pernottamenti, seguita da Brescia, grazie al traino del lago di Garda, con 249’859 pernottamenti e Sondrio con 201’242 pernottamenti. A trainare il turismo lariano (il secondo in Lombardia, dopo il capoluogo lombardo) sono stati i tedeschi: un esercito di vacanzieri che ha totalizzato 574’635 pernottamenti con un tempo di permanenza di 4,3 notti. Anche i tedeschi, così come gli svizzeri, preferiscono il lago di Garda al Lario. Quest’anno a Como si è poi registrato un boom di turisti statunitensi con ben 430’401 pernottamenti, vale a dire il 24,2% su base regionale. In forte crescita pure gli inglesi che sembrano aver lasciato alle spalle Brexit e pandemia: 228’504 pernottamenti, pari al 14% del totale, sempre su base regionale. Ci sono poi gli olandesi con 204’845 pernottamenti. Olandesi presenti soprattutto sulla sponda comasca del Ceresio. Da sempre sono i turisti stranieri che maggiormente affollano Porlezza (la seconda località turistica della provincia di Como, dopo il capoluogo lariano). Turisti olandesi che negli ultimi due anni hanno contribuito a far crescere il turismo anche nei comuni rivieraschi varesini del lago di Lugano, quali Lavena Ponte Tresa e Porto Ceresio. Gli svizzeri con i loro 182’266 pernottamenti confermano un primato non trascurabile: sono decisamente i più numerosi, se rapportati alla popolazione elvetica.

I primi otto mesi del 2024 hanno registrato anche un’avanzata di nuovi mercati come la Polonia, che sul Lario ha generato 71’130 pernottamenti. Continuano a crescere pure i pernottamenti di francesi, belgi, cinesi e australiani. Quanti di questi turisti stranieri non abbiano varcato il confine con il Canton Ticino, fermandosi in riva al Lario e al Ceresio (sponda lombarda) non è dato sapere, ma appare scontato che lo stop ci sia stato. La conferma si evince dal calo del turismo ticinese.

Dal convegno di Milano è emerso anche un identikit del turista straniero in Lombardia: alto-spendente, di età compresa fra i 28 e i 42 anni, sempre più ‘green’ e digitale. In chiusura del convegno milanese, al quale hanno partecipato i rappresentanti di tutte le categorie interessate allo sviluppo del turismo in Lombardia, le considerazioni finali dell’assessora Barbara Mazzali: “La condivisione e l’analisi dei dati è il pilastro su cui poggia la nuova governance turistica ‘data driven’ di Regione Lombardia. L’obiettivo è rendere queste politiche più rispondenti ai gusti e alle attitudini del viaggiatore tipo che sceglie le nostre località per trascorrere le sue vacanze”. E non potrebbe essere diversamente, considerato che il settore turistico genera il 13,1% del Pil lombardo e impiega il 6% degli occupati. Dati in crescita così come gli arrivi di turisti in Lombardia, in quanto superano i 13 milioni di arrivi e 37 milioni di permanenze nel periodo tra gennaio e agosto di quest’anno: arrivi e presenze in crescita dell’11% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In riva al Lario la crescita ha sfiorato il 20%.