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La fuga di capitali non è più in cima alla lista dei sequestri

Il fenomeno resiste, ma in dimensione minore. Intercettati ai valichi comasco-ticinesi orologi di marca e stupefacenti

Presentato il bilancio d’attività dei primi nove mesi dell’anno
(Ti-Press/Archivio)
4 ottobre 2024
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Non è più un fiume in piena, quello della fuga di capitali verso il Canton Ticino. Non come lo è stato per decenni. Il fenomeno, però, impegna ancora le fiamme gialle del gruppo di Ponte Chiasso in servizio ai valichi comaschi-ticinesi. La conferma giunge dai dati forniti in occasione della visita del neo prefetto di Como Corrado Conforto Galli al comando provinciale e al reparto operativo aeronavale della Guardia di finanza. A fare gli onori di casa il comandante provinciale, colonnello Michele Donega, e il comandante del Roan, tenente colonnello Paolo Zottola. Una opportunità per tracciare un primo bilancio dell'attività svolta dall'inizio dell'anno alla fine del mese di settembre, periodo in cui al confine sono stati sequestrati oltre 5 milioni di euro in titoli e valuta, fra cui i traveler's cheque (venti blocchetti da 50 assegni ciascuno) per un valore complessivo di 10 milioni di dollari, intercettati lo scorso 12 agosto alla dogana stradale di Ponte Chiasso, posseduti da un pensionato bergamasco. Assegni, questi ultimi, quasi certamente falsi e che si ipotizza sarebbero serviti per una truffa: assieme al pensionato viaggiava un noto truffatore lombardo.

Dai risultati della Gdf in servizio ai valichi emergono anche numerosi sequestri di orologi di marca e preziosi. Particolare attenzione, ha sottolineato il colonnello Donega, è stata data alle attività a tutela della collettività, come la lotta all’evasione fiscale - obiettivo prioritario per garantire un fisco più equo - e il contrasto al lavoro sommerso, che ha portato alla sanzione di 140 datori di lavoro per l’impiego di manodopera in nero.

Inoltre, la Finanza di Como ha sequestrato da inizio anno oltre 60 chili di stupefacenti, denunciato 38 spacciatori, di cui 6 arrestati, e segnalato alla Prefettura 250 tossicodipendenti. Fermati anche 300mila prodotti potenzialmente pericolosi, soprattutto per i più piccoli.

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