Continuano i disagi per i pendolari che si spostano col treno. Su 1’008 convogli, 678 sono arrivati a destinazione in ritardo
Anche questa settimana è iniziata come succede da mesi e anni per i pendolari della linea Chiasso-Como-Milano. In modo negativo: sono stati cancellati due treni, mentre gli altri sono arrivati in ritardo. A Como San Giovanni è stato cancellato il treno diretto a Milano delle 7.36, mentre dal capoluogo lombardo non è arrivato a Como quello atteso alle 9.23. La causa? Trenord parla in modo generico di guasti.
Lunedì 23 settembre a Como il treno delle 8.20 in partenza da Como Lago, con destinazione Milano Cadorna ha registrato un forte ritardo a causa di un affollamento, conseguenza anche dei problemi registrati a Como San Giovanni. I viaggiatori sono stati invitati a prendere il convoglio successivo. Insomma, anche questa settimana si è aperta con l'incognita di sempre: arriverò a destinazione puntuale? Per chi viaggia sulla linea che collega Chiasso con Milano, nel 67,3% dei casi la risposta è no. Più del doppio dei convogli che collegano i comaschi al capoluogo lombardo e viceversa viaggia in ritardo. Solo il 32,5% è puntuale.
Numeri relativi ai primi 18 giorni di settembre (non è andata meglio nei giorni successivi). Il dato riflette l’andamento annuale: su 1'008 treni, 328 sono arrivati puntuali e 678 in ritardo. Due sono stati soppressi (quattro con i due citati). I ritardi accumulati nei primi 18 giorni del mese ammontano a 7'787 minuti, ovvero 129 ore. In pratica l’equivalente di oltre 5 giorni. Il web prolifera di gruppi social che raccontano le peripezie dei viaggiatori costretti spesso, oltre che ad arrivare in ritardo, a condividere il viaggio ammassati e in condizioni indecorose, passando da temperature torride a polari all’interno dei vagoni. E se come dice il detto: “Ogni mattina una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre più del leone o verrà uccisa”, ogni mattina il pendolare si sveglia e sa che dovrà prendere il treno ancora prima se vorrà arrivare puntuale. E talvolta non gli basta nemmeno quello.