Un 86enne comasco si è visto recapitare due contravvenzioni per lo stesso episodio. Ecco come sono andate le cose, e il punto di vista della legge
Sarà capitato a molti di noi di essere bagnati dagli schizzi d'acqua sollevati da un'auto di passaggio su una pozzanghera in una giornata di pioggia. Ma a un 86enne comasco, oltre agli improperi dei pedoni, tutto ciò costerà caro, e doppiamente. Come riporta il portale QuiComo, l'uomo si è visto recapitare due multe per lo stesso episodio, avvenuto lo scorso 8 luglio a Como sul lungolago. Secondo il verbale della polizia locale, l'86enne, transitando nei pressi dell'attraversamento pedonale, anziché rallentare "vista la presenza di numerosi pedoni in procinto di attraversare e di una profonda pozza d'acqua sulla sede stradale, accelerava la marcia entrando nella pozza d'acqua e sollevando quest'ultima in alto e lateralmente, finendo così per bagnare numerose persone sul marciapiede rialzato".
Ma perché la multa? Come riporta il regolamento di polizia municipale del Comune di Como, "in luogo pubblico o da luogo privato è vietato il lancio di sassi, sostanze, liquidi o qualsiasi oggetto che possa mettere in pericolo, colpire, recare disturbo, bagnare o imbrattare persone, animali o cose in aree ad uso pubblico". Ciò in cui, a detta della polizia comasca, rientra anche l'inzaccherare i passanti con l'auto. Totale della multa: 68 euro.
Ma non finisce qui: per lo stesso episodio, il pensionato si è visto recapitare una seconda contravvenzione, questa volta riferita alla velocità "non moderata tale da costituire pericolo": secondo il verbale, l'uomo avrebbe dovuto usare guidare con maggior prudenza a causa della scarsa visibilità, allo spazio della carreggiata ristretto dalle paratie mobili antiesondazione e alla presenza di acqua sulla sede stradale. Come sottolinea QuiComo, però, quel giorno il lago era a rischio esondazione e le strade erano in gran parte allagate, ciò che avrebbe reso difficile evitare del tutto l'acqua e sollevare schizzi. Ciò che per la polizia locale non è, evidentemente, una giustificazione tale da impedire la seconda multa, in questo caso di 60 euro.