La bomba a mano trovata da un sub a Maccagno risaliva a oltre un secolo fa ed era ancora funzionante. È stata quindi fatta brillare dagli specialisti
Non era uno strano pesce, né una roccia dalla forma particolare, bensì una bomba a mano di tipo "ananas" quella che un sub tedesco si è trovata fra le mani immergendosi, lo scorso 13 agosto, sui fondali del Lago Maggiore in località Ronco delle Monache a Maccagno, a pochi chilometri dalla dogana svizzera. Come riporta La Prealpina, l'uomo si era fermato con la famiglia nella spiaggia al di sotto della strada statale per fare un bagno, approfittandone per andare all'esplorazione dei fondali con maschera e boccaglio.
Durante l'esplorazione subacquea ha dunque raccolto e portato a riva l'oggetto, per poi chiamare i carabinieri quando si è reso conto di aver recuperato qualcosa di potenzialmente pericoloso. E in effetti, come hanno accertato i militari della Compagnia di Luino dell'Arma, che hanno subito transennato l'area, si trattava di una bomba prodotta oltre un secolo fa, ai tempi della Prima guerra mondiale, e ancora funzionante.
I carabinieri hanno dunque presidiato la zona per tutta la notte in attesa dell'arrivo da Milano degli artificieri che, all'alba del 14 agosto, hanno messo in sicurezza la zona per poi fare brillare il residuato bellico, il cui boato è stato chiaramente udito in tutta la zona. La successiva ricognizione non ha dato riscontri circa la presenza di altri residuati.