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Valsolda, chiude anche l'ambulatorio di San Mamete

Dallo scorso mese di maggio nel comune non ci sono più medici di famiglia. Resta attivo il poliambulatorio di Piano di Porlezza di Carlazzo

Manca personale sanitario
(archivio Ti-Press)
12 agosto 2024
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Dallo scorso mese di maggio Valsolda, comune di 1'500 abitanti (il 90% di chi lavora è occupato in Ticino), è senza un medico di famiglia. Nei primi giorni di settembre chiuderà anche l'ambulatorio di San Mamete, una delle quattro frazioni del comune comasco, aggrappato al confine con il Luganese. Insomma, si aggrava la situazione pesante da anni e che appare irrisolvibile per via della grossa carenza di medici di famiglia, che fa il paio con l'emergenza camici bianchi, che mette in difficoltà le strutture ospedaliere: il destino dell'ospedale dei frontalieri, quello di Menaggio, tra Lario e Ceresio, continua quindi a essere appeso a un filo che rischia di spezzarsi.

Asst Lombardia sta disperatamente cercando medici e infermieri, che continuano a scappare in Canton Ticino, dove hanno la possibilità di avere stipendi decisamente allettanti. Anche un numero crescente dei medici di base prende la strada che porta in Svizzera.

Per gli abitanti pazienti di Valsolda resta il poliambulatorio di Piano di Porlezza di Carlazzo, che soprattutto per le persone anziane si traduce in disagi. La gente del posto anche in questi giorni si è rivolta al sindaco Laura Romanò, che a sua volta ha interpellato i referenti di Asst Lariana. Solo che senza medici di famiglia disponibili a trasferirsi nel comune lacustre del Ceresio non c'è soluzione al problema.

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