Registrato un aumento del 1'285% negli ultimi 8 anni. Una buona notizia per i turisti, ma che causa non pochi problemi ai residenti
Il boom delle case vacanza a Como? Nel 2016 erano 22 (di cui 18 considerate imprenditoriali) con un totale di 469 posti letto, mentre a fine luglio di quest'anno erano 1'713 con 7'532 posti letto. Insomma, in nove anni si è registrata l'esplosione di un fenomeno che sembra essere senza freni, anche se in questi giorni il 20% degli alloggi prenotabili risulta essere vuoto. Ciò non significa che il boom del turismo nel capoluogo lariano sia in frenata. È molto più probabile che la domanda rispetto all'offerta potrebbe essere arrivata al massimo. Ciò che a Como appare indiscutibile è che per lavoratori (infermieri professionisti in primis) e famiglie, trovare una casa in affitto diventa sempre più una impresa impossibile, con il conseguente spopolamento di alcune aree, come il centro storico e i borghi cittadini, e contraccolpi anche per il tessuto commerciale, con modifiche strutturali dell'economia stessa: più ristoranti e più negozi (ma solo di abbigliamento). Insomma, una turistificazione che pone non pochi interrogativi, che la Città non sembra porsi.
Ma torniamo al boom di case vacanza che quest'anno, rispetto al 2016, sono cresciute del 1'285% e del 622% i posti letto. Dati registrati da Regione Lombardia tramite il sistema di gestione dati turistici. Cosa dice la ricerca di cui si parla? Innanzitutto, che la crescita negli anni che vanno dal 2016 al 2024 è stata segnata da due momenti di evidente accelerazione. Il primo nel 2018, quando il numero di case vacanza ha raggiunto quota 501, con 2'588 posti letto. Una crescita dovuta anche all'introduzione di un codice identificativo degli alloggi turistici per evitare l'abusivismo. Il 2018 è stato l'anno in cui si è incominciato a registrare flussi turistici da record (3,2 milioni di presenze in provincia di Como). Il secondo momento di forte crescita coincide con il post pandemia, che sul lago di Como ha visto l'arrivo massiccio di turisti stranieri, soprattutto statunitensi (superano il 20% del totale, percentuale doppia rispetto a quella riferita dai tedeschi, solitamente i più numerosi).
Il 2023 è stato l'anno in cui i flussi turistici hanno consentito di registrare un record senza precedenti (4,8 milioni, l'85% dei quali di stranieri a conferma che il Lario è meta turistica per eccellenza). E stando ai primi dati quest'anno il bilancio del turismo lariano sarà migliore rispetto a quello del 2023.