laR+ Confine

Trenord ha perso 42mila passeggeri al giorno

Il dato emerge dalla ‘Relazione sul sistema dei trasporti in Lombardia e sul sistema ferroviario regionale’ che verrà discussa a breve al Pirellone

Nel 2023 soppressi 94 treni al giorno
(archivio Ti-Press)
2 agosto 2024
|

Non è una voragine, ma gli assomiglia molto. Lo scorso anno Trenord, la società di gestione del traffico regionale lombardo e delle cinque linee transfrontaliere con il Canton Ticino, ha perso 42mila passeggeri al giorno, che significa un calo di oltre il 7%. I viaggiatori nei giorni feriali sono stati mediamente 713mila contro i 755mila dell'anno precedente. Quello dei passeggeri che disertano il trasporto pubblico a favore di quello privato con tutte le conseguenze che ciò comporta in quanto a qualità della vita è uno dei dati contenuti nella ‘Relazione sul sistema dei trasporti in Lombardia e sul sistema ferroviario regionale’ (riferita al 2023) che la giunta del presidente Attilio Fontana ha deliberato nei giorni scorsi e che a breve approderà in Consiglio regionale al Pirellone.

Una discussione che si annuncia caldissima: le minoranze sono pronte a dare battaglia, in quanto convinte che “la relazione dimostra la débâcle di Trenord, che la giunta Fontana non è in grado di governare”. Non solo le minoranze in Consiglio regionale sono fortemente convinte che siamo in presenza di un fallimento: lo sono soprattutto coloro che più di ogni altro quotidianamente verificano sulla propria pelle il mal funzionamento di Trenord, cioè pendolari, studenti e frontalieri. La ‘Relazione’ conferma quanto denunciano da anni. A partire dalla puntualità che lo scorso anno è stata pari all'82,3%. Percentuale che scende al 74% se si considera il parametro dei cinque minuti nelle ore di punta dal lunedì al venerdì (quelle che maggiormente coinvolgono i treni dei pendolari). Fra le linee più problematiche continua a esserci la Chiasso-Como-Milano che, nonostante il calo, resta la più utilizzata. Per le inadempienze (cioè i ritardi) Trenord lo scorso anno ha pagato penalità per quasi 13 milioni di euro, l'anno prima 15 milioni rispetto ai 4,1 milioni del 2021. Ecco spiegato il motivo per cui ai pendolari all'inizio di quest'anno è stato eliminato il bonus che consentiva di avere uno sconto sull'abbonamento mensile.

Segno meno anche sui chilometri percorsi: 40,7 milioni lo scorso anno rispetto ai 43,5 milioni del 2017 (anno record nella storia di Trenord). Altra nota dolente è quella della soppressione dei treni che lo scorso anno è stata di 94 al giorno (nel 2019 erano 70, nel 2017 ‘solo’ 54). Per Regione Lombardia, sta scritto nel rapporto, “un numero ottimale e fisiologico di soppressioni al giorno è 20. Il valore di 40 può essere considerato accettabile. Sopra 40 l'impatto sui viaggiatori inizia a essere rilevante”. Lo sanno perfettamente i pendolari che in numero crescente al treno preferiscono l'auto, in quanto ritardi e soppressioni hanno un costo rilevante, dato che cancellano puntualità e presenza sul posto di lavoro.