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Accoltella la fidanzata, condannato a 13 anni di carcere

L'imputato, un giovane di 25 anni, ha chiesto scusa in aula ma non ha spiegato i motivi del suo gesto

(Ti-Press)
19 luglio 2024
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Tredici anni di carcere, è questa la condanna inflitta in sede di udienza preliminare dal giudice lariano Elisabetta De Benedetto a un 25enne che lo scorso 12 ottobre in un appartamento di via Nino Bixio a Como aveva gravemente ferito la 21enne fidanzata con 14 coltellate. La giovane coppia era arrivata da pochi mesi: una scelta dovuta al fatto che il 25enne aveva trovato lavoro nel Mendrisiotto. La pm Alessandra Bellù aveva chiesto la condanna a 14 anni di carcere. La giudice oltre alla pena ha stabilito anche una provvisionale di 60mila euro a favore della ragazza che, presente ieri al processo, si è costituita parte civile.

Prima che la giudice si ritirasse in camera di consiglio, il giovane imputato ha chiesto scusa, ma ha continuato a non spiegare i motivi dell'aggressione. Ovvero perché quella sera aveva raggiunto la ragazza in camera da letto, colpendola ripetutamente al volto, al collo e nella parte superiore del corpo, sfiorandole la colonna vertebrale e perforandole un polmone. Dopo aver preso i soldi e il bancomat il 25enne si era poi allontanato di casa per raggiungere a piedi la stazione di Como San Giovanni: invece di salire su un treno, però, era tornato sui suoi passi per chiedere aiuto. Un comportamento (valutato positivamente sia dall'accusa che dalla giudice) che gli ha consentito di beneficiare delle attenuanti generiche che, aggiunte alla riduzione di un terzo della pena per via del rito alternativo, ha consentito di contenere la condanna in 13 anni di reclusione.

La difesa, una volta conosciute le motivazioni della condanna, non ha escluso il ricorso in Appello per ottenere il riconoscimento di un vizio di mente, considerato che il consulente dell'accusa lo aveva dichiarato disturbato dal punto di vista della personalità, giudicata ossessiva.