I disagi del mese scorso hanno interessato 270 treni fra ritardi, cancellazioni o cambi di destinazione o partenza
In aprile le tre linee comasche di Trenord si sono riappropriate di un primato regionale, decisamente negativo. A confermarlo è la stessa società di gestione del traffico ferroviario lombardo e delle cinque linee transfrontaliere, attraverso le comunicazioni quotidiane che elencano ritardi, soppressioni e modifiche di percorso.
Dopo due mesi (febbraio e marzo) di apparente inversione di rotta, aprile è stato per i pendolari comaschi e ticinesi, studenti e frontalieri compresi, un mese disastroso. Sulle tre linee comasche (Chiasso-Como-Milano, Como Lago-Milano Cadorna e Asso-Milano Cadorna) in aprile si è riproposta una situazione identica a quella dello scorso dicembre, mese nerissimo per i pendolari. Guasti e problemi infrastrutturali hanno interessato 270 treni fra ritardi, cancellazioni o cambi di destinazione o partenza. La linea più colpita dai disagi è stata la Chiasso-Como-Milano, che in Lombardia è quella con il maggior numero di pendolari. Oltre il 50% dei disagi ha interessato la linea transfrontaliera. La causa principale è da ricercare nei guasti, seguita da problemi di linea e di infrastruttura.
Ci si interroga su cosa potrà accadere quando con l'AlpTransit crescerà in modo consistente il traffico merci. A eccezione dei Tilo, sulla Chiasso-Como-Milano viaggiano solo i treni di Trenord, obbligati a fermarsi a Como, in quanto i nuovi convogli a due piani non riescono a passare dalla galleria Monteolimpino per via della sagoma. Sulla linea che collega il Canton Ticino al capoluogo lombardo il 37% dei ritardi è stato ‘contenuto’ entro 15 minuti, il restante 63% è risultato ben oltre, essendo mediamente di mezz'ora. Un'eternità per un viaggio di neppure un'ora. Non abbastanza, comunque, per consentire ai pendolari di beneficiare del rimborso.