La mano anonima che ha firmato la scritta, affissa su una cabina telefonica, tira in ballo la Lega e la mensa dei senzatetto
È un cartello che fa discutere, e non poteva essere diversamente, quello apparso venerdì scorso sulla cabina telefonica di via Bonanomi, nel centro storico di Como, a due passi dalla casa in cui il 2 aprile due rapinatori hanno aggredito e picchiato una donna, per impossessarsi di mille euro, un Rolex e altri gioielli, per un bottino di 15mila euro.
Recita il cartello: “Ai due banditi d’appartamento di via Bonanomi: sappiamo chi siete e dove pranzate alle 11! O vi pentite e restituite i Rolex, oppure entriamo armati alla mensa di voi clochard e vi spariamo”. Firmato: “Residenti armati leghisti. Tu rubi, io sparo”. Quindi disegnati una pistola e il sole delle alpi. Il cartello continua a trovarsi al suo posto. Nessuno ha provveduto a rimuoverlo.
Quanto si legge va preso con le molle. Soprattutto quanto sostiene di sapere la mano anonima che ha scritto il cartello e che tira in ballo la Lega (che sinora non ha preso posizione) e indirettamente anche la mensa dei senzatetto (si trova a due passi da via Bonanomi), che nulla hanno a che fare con la rapina. Un segnale tanto violento quanto ingiustificabile, che non può essere sottovalutato. Sulla rapina stanno cercando di far piena luce le forze dell'ordine che, per quanto è dato sapere, stanno vagliando le immagini delle numerose videocamere della zona.