La puntualità dei convogli sarebbe in crescita, ma i viaggiatori, spesso alle prese con ritardi, non sono soddisfatti
Stando a Franco Lucente, assessore regionale ai trasporti e alla mobilità sostenibile, i risultati di Trenord “dell'ultimo periodo evidenziano che le performance stanno migliorando: rispetto al mese di dicembre 2023, che ha registrato un indice di puntualità del 78,13%, a gennaio 2024 l'indice è salito a 80,65%. Un passo in avanti che ci dovrà condurre a treni sempre più puntuali, come indicato nel contratto di servizio firmato con Trenord”. Quanto sostenuto dall'assessore regionale lombardo nel corso di un incontro a Palazzo Lombardia a Milano con i rappresentanti dei pendolari, dei viaggiatori e delle associazioni dei consumatori, non ha convinto i fruitori del servizio ferroviario lombardo, soprattutto coloro che quotidianamente per motivi di lavoro o di studio, e fra loro ci sono anche i frontalieri, utilizzando i convogli di Trenord, che ha in gestione anche le cinque linee transfrontaliere.
L'incontro era stato sollecitato dai pendolari. “Un incontro fondamentale per individuare spunti, criticità e suggerimenti utili per fornire un servizio ferroviario sempre migliore ed efficiente” la considerazione dell'assessore Lucente. La valutazione di Marco Longoni di Assoutenti Lombadia: “L'approccio è positivo, ma nell'ultimo periodo non si è risolto niente, Soltanto i treni nuovi aiutano a migliorare la situazione, ma non la risolvono. Insomma, il miglioramento di cui parla l'assessore non è così evidente. Lo si è registrato lungo le linee sulle quali sono entrati in servizio i nuovi treni, che non si guastano. L'andamento è a macchia di leopardo. I guasti ai treni vecchi ancora in circolazione e alla rete sono ancora molto frequenti (la conferma dalle linee Milano Cadorna-Como Lago e Milano-Como-Chiasso, ndr). Tra dicembre e Gennaio, Trenord non ha fatto una bella figura. Non ci illudiamo che i risultati si possono vedere in pochi mesi”.
Nell'incontro milanese si è parlato anche del bonus legato alla poca affidabilità dei treni: lo sconto del 30% sul costo dell'abbonamento mensile dal mese di marzo non c'è più. Ci sarà un indennizzo, sulla base di un calcolo statistico sempre relativo di ritardi e soppressioni. Un indennizzo che nella sostanza dovrebbe essere identico al bonus non più rinnovato. La misura non scatterà da subito, in quanto è ancora allo studio degli esperti di Trenord.