In Lombardia continua a far discutere la tassa che i ‘vecchi frontalieri’ devono pagare dallo scorso 1° gennaio come previsto nella legge di Bilancio 2024
Come riferito negli scorsi giorni, in Lombardia continua a far discutere la cosiddetta ‘tassa per la salute’ che i ‘vecchi frontalieri’ devono pagare dallo scorso 1° gennaio, così come previsto nella legge di Bilancio 2024. Sono infatti oltre cinquemila le firme sin qui raccolte dalla petizione per abolirla. Una tassa che continua a far discutere in quanto considerata “ingiusta e discriminatoria”. I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno fatto sapere di essere pronti a intraprendere azioni legali in quanto considerano “illegittima la norma introdotta con la legge di Bilancio 2024”.
Della tassa della discordia si parlerà martedì della prossima settimana a seguito di un’interrogazione presentata dal Partito democratico. Fra i firmatari Angelo Orsenigo, consigliere comasco, segretario della Commissione speciale per i rapporti tra Lombardia e Confederazione elvetica: “Tra tassa sanitaria e frazione di giorno, il governo Meloni fa di tutto per fare cassa sulla pelle dei frontalieri e la Lega tradisce chi ogni giorno si sposta in Svizzera per guadagnarsi da vivere. È una chiara guerra al frontalierato. La regione Lombardia deve scegliere da che parte stare: o con i lavoratori lombardi, a tutela dei loro diritti, o contro di loro, con chi pensa solo a nuovi balzelli”. Continua Orsenigo: “In Consiglio regionale pretenderemo delle risposte chiare dalla giunta Fontana. Hanno davvero intenzione di procedere con la tassazione aggiuntiva per i vecchi frontalieri per finanziare l’indennità di confine per le professioni sanitarie? Vogliono davvero rischiare di contraddire l’accordo fiscale in vigore tra Italia e Svizzera e le chiare clausole di salvaguardia per i vecchi frontalieri che già pagano le tasse con i ristorni ai Comuni? Palazzo Lombardia andrà oltre la soglia di prelievo del 3% previsto dalla Legge di bilancio? Servono chiarezza e risposte perché, nella pratica, il centrodestra sta tradendo migliaia di lavoratori a cui erano state promesse delle tutele. Un tiro mancino, senza confronto con sigle sindacali e associazioni di lavoratori. Per rimediare a questo vuoto di dialogo e di discussione, ho depositato una richiesta di audizione dei sindacati dei frontalieri. Così porteremo la voce dei lavoratori alle orecchie della maggioranza. Non solo: ho chiesto di convocare anche l’Associazione dei Comuni lombardi di frontiera, considerato il forte impatto di questi cambiamenti su comunità e amministrazioni locali, gli ordini regionali di medici e infermieri e dei sindacati delle professioni sanitarie, nonché dei direttori dell’Agenzia di tutela della salute (Ats) Insubria e dell’Ats della Montagna e dell’Azienda socio sanitaria territoriale (Asst) Lariana, Sette Laghi, Valle Olona e Valtellina e Alto Lario per tutti gli aspetti legati al sistema sanitario”.