Confine

Minori non accompagnati, ‘si liquidano anni di collaborazione’

A Como continuano le polemiche dopo la decisione del sindaco di non rinnovare la convenzione con ‘Rebbio solidale’

Don Giusto nel cortile della parrocchia di Rebbio
(archivio Ti-Press)
26 dicembre 2023
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“A pensare male degli altri si fa peccato ma spesso ci si indovina” era solito dire Giulio Andreotti, celebre per la sua ironia. La frase, attribuita a Papa XI (Achille Ratti), in questi giorni a Como, è sulla bocca di coloro che commentano la decisione del sindaco Alessandro Rapinese di non rinnovare la convenzione, in scadenza a fine anno, con l’associazione ‘Rebbio solidale’ di don Giusto Della Valle che prevede 6 posti di prima e pronta accoglienza alla parrocchia di Rebbio per i minori stranieri non accompagnati. Una decisione che, ai più, appare inspiegabile.

Le precisazioni di ‘Rebbio solidale’

I giovanissimi migranti continuano ad arrivare a Como, nella speranza di attraversare la frontiera. In molti pensano che il sindaco di Como dimostri di non apprezzare l'attività di don Giusto. Succedeva così anche con don Renzo Beretta e don Renzo Scapolo. Con una nota ‘Rebbio solidale’ ha precisato che “nel novembre scorso abbiamo ripetutamente dato la nostra disponibilità al Comune per una proroga della convenzione. La risposta è stata un tardo e secco ‘no’, rifacendosi ai cambiamenti legislativi nazionali. Anche se i decreti applicativi non sono ancora stati pubblicati e saggezza vorrebbe che ai minori, in questo momento transitorio, venisse assicurata continuità educativa”. Per ogni minore non accompagnato il Comune di Como riceve dallo Stato 100 euro al giorno. Contributo ‘girato’ a enti e associazioni che hanno in carico i minori. Dall'estate 2022 a oggi dalla parrocchia di Rebbio sono transitati 450 minori. Attualmente sono ospitati 27 neo-maggiorenni e 26 minori, di cui 6 non accompagnati così come previsto dalla convenzione che Rapinese ha cancellato.

Si moltiplica la solidarietà a don Giusto

Dopo la denuncia di Svolta Civica, gruppo di minoranza in Consiglio comunale, ha preso posizione Carla Gaiani, neo segretaria provinciale del Partito democratico: “Si liquidano così anni di collaborazione e di servizio reso alla città di Como; un impegno importante e costante che don Giusto ha svolto senza mai tirarsi indietro, nemmeno di fronte alle emergenze che molto spesso hanno messo in seria difficoltà enti locali e istituzioni del comasco e non solo. Perché il paradosso è anche questo, che l’accoglienza di Rebbio viene ricercata da diversi altri Comuni fuori provincia mentre qui a Como ci si permette addirittura di abbandonarla. Un controsenso che esprime plasticamente la mancanza di volontà politica del Comune di Como di gestire la presenza dei minori non accompagnati in città, non capendo che lavarsene le mani, giocare allo scaricabarile e quindi non intervenire in maniera adeguata sui processi di accoglienza, puntando su percorsi di inclusione e formazione, trasformerà questo fenomeno in un problema sociale. Perché abbandonare a sé stessi questi ragazzi, non gestirli, significa consegnarli al rischio di inclusione in circuiti malavitosi”. Solidarietà senza ma e senza se a don Giusto anche da Arci, Como Senza Frontiere e Rete Porto Sicuro che in una dura nota condannano la decisione del sindaco Rapinese.

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