Rinnovato il contratto per la società, disattendendo le aspettative di molti che chiedevano venisse indetto un concorso
Per i prossimi dieci anni sarà ancora Trenord – la società a metà tra il gruppo Fmm controllato da Regione Lombardia e Trenitalia, che fa parte delle Ferrovie dello Stato –, a gestire il traffico ferroviario lombardo, le cinque linee transfrontaliere con il Canton Ticino e i collegamenti extraregionali con Piemonte ed Emilia Romagna. Lo prevede una delibera della giunta regionale guidata da Attilio Fontana. Il contratto attualmente in vigore è scaduto nel dicembre 2021. Negli ultimi due anni ci sono state continue proroghe, dovute dapprima alla pandemia e poi alle elezioni regionali. Il costo complessivo dell'operazione in dieci anni è di 5'898'200'000 euro. Il corrispettivo annuale sarà di 589'820'000 euro. La delibera regionale prevede di “affidare per il periodo dal primo dicembre di quest'anno al 30 novembre 2033 a Trenord Srl la gestione dei servizi ferroviari di trasporto regionale e locale” e di approvare lo schema di “contratto di servizio per il trasporto pubblico locale ferroviario di interesse regionale e locale”. Viene aggiornato anche un meccanismo di premi e penali in base al raggiungimento di obiettivi relativo all'affidabilità del servizio. Incominciando dalla regolarità e puntualità dei treni, che per Trenord da anni rappresenta un tasto dolente, come stanno a confermare ritardi e soppressioni, soprattutto per alcune linee, in primis la Milano-Como-Chiasso. La decisione di Regione Lombardia di affidare a Trenord per i prossimi dieci anni il traffico ferroviario ha disatteso le aspettative di coloro che, cominciando dai pendolari, avevano proposto di indire una gara europea, considerato che le ferrovie tedesche e francesi si erano dette interessate alla gestione della mobilità su rotaia. Duro il commento del vicepresidente del Consiglio regionale Emilio Del Bono del Pd: “Questa decisione è il brutto epilogo di una strategia sbagliata che la Regione ha perseguito a occhi chiusi, ignorando le inefficienze della gestione di Trenord, certificate dall'accumulo di penali per i frequenti disservizi”. Ancora più dure le considerazioni di Franco Aggio, a nome dei comitati dei pendolari: “Quella di Regione Lombardia è una scelta politica in contrasto con le nostre esperienze quotidiane. Al Pirellone non hanno accolto la nostra proposta: quella di una gara europea. Temevano l'arrivo di competitori stranieri”.