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50 milioni di Iva evasa per vivere nel lusso, coniugi arrestati

La truffa si basava su fatture per operazioni inesistenti. I proventi della frode erano spesi in ristoranti e auto di lusso e investimenti all'estero

immagine di repertorio
(Foto: Guardia di Finanza)
7 novembre 2023
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La Guardia di finanza del Comando provinciale di Varese ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per due coniugi, emessa dal gip di Busto Arsizio su richiesta della Procura europea della sede Milano al termine di un'indagine sull'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per evadere l’Iva, che ha sottratto così all'Erario imposte per circa 50 milioni di euro tramite una truffa di tipo "carosello". Si tratta, in breve, di un meccanismo fraudolento internazionale che sfrutta delle società (c.d. cartiere) che importano, solo cartolarmente, beni dai Paesi membri dell’Unione Europea e li rivendono sul territorio nazionale senza osservare i prescritti oneri tributari, consentendo così di poter immettere nel mercato merce a un prezzo di c.d. sottocosto, in genere pari all’Iva evasa, distorcendo il mercato e mettendo fuori circuito gli altri imprenditori.

L'indagine della Compagnia di Gallarate ha riguardato una frode nel settore del commercio di air pods, hard disk e hardware informatici. Sono state individuate 13 società italiane e una estera (in Croazia), gestite di fatto dai due. È emerso che uno dei coniugi risulta colpito da precedenti misure cautelari per truffa e bancarotta e per questo era stato già stato arrestato una prima volta in Germania: l'uomo operava insieme a un ulteriore soggetto, a cui era legato da un lungo vincolo di amicizia, arrestato al rientro in territorio italiano dalla Moldavia da dove gestiva la frode fiscale.

I proventi della frode erano spesi in ristoranti e auto di lusso (Lamborghini, Maserati, Audi Q8) e in importanti investimenti a Dubai e Hong Kong, pietre preziose del Ghana e hotel di lusso in Puglia.

All’atto degli arresti, sono stati perquisiti sia i due indagati sia i locali da essi utilizzati: sono stati rinvenuti numerosi smartphone utilizzati per le operazioni di home banking relativi agli ingenti bonifici quotidianamente eseguiti, documentazione contabile e amministrativa relativa alla costituzione di nuove società utili alla frode e denaro contante.