L'iniziativa servirà a istruire gli agenti di entrambi i Paesi alle operazioni di controllo e pattugliamento svolte lungo il confine
A Chiavenna, in provincia di Sondrio, è iniziato da pochi giorni il Corso di formazione teorico-pratico congiunto tra i militari dell’Arma dei carabinieri dei comandi provinciali di Sondrio, Varese e Bolzano e le Polizie cantonali dei Cantoni Grigioni e Ticino in materia di cooperazione di polizia nelle zone di confine italoelvetico. Al corso di formazione prenderanno parte oltre 40 militari in servizio presso i comandi provinciali dei carabinieri di Sondrio, Varese e Bolzano, unitamente a 12 rappresentanti della Polizia cantonale dei Grigioni, 17 di quella del Ticino e 4 della Polizia doganale svizzera. Lo ho reso noto un comunicato ufficiale della Prefettura di Sondrio: la finalità delle giornate formative è migliorare ulteriormente le sinergie operative attuali volte alla implementazione, secondo le direttive ministeriali, di specifiche attività di pattugliamento misto previste dall’apposito “Accordo di cooperazione di polizia e doganale” siglato tra la Repubblica italiana e la Confederazione elvetica. Oltre al prefetto, Roberto Bolognesi, che localmente rappresenta il governo di Roma, era presente anche il Comandante della Legione carabinieri Lombardia, generale Giuseppe De Riggi, il questore di Sondrio Carlo Mazza, il comandante provinciale dei carabinieri colonnello Marco Piras e i rappresentanti delle Polizie cantonali. Saranno quattro i moduli teorico-pratici destinati all’approfondimento congiunto secondo le specificità territoriali di riferimento: aspetti legali dell’Accordo e dei protocolli operativi; la legittima difesa in Italia e in Svizzera; il controllo delle persone e dei veicoli; le modalità concrete di attuazione dei posti di controllo congiunti in zona di frontiera. Il prefetto, nel suo intervento, ha sottolineato «l’importanza dell’iniziativa in quanto utile, nel rispetto delle rispettive prerogative, ad affinare ulteriormente l’attività sino a ora svolta, implementando al meglio operativamente le consentite sinergie a vantaggio delle rispettive comunità».