Quattro persone sono finite in manette: dalla violenza alla resistenza a pubblico ufficiale, allo spaccio di droga
Nel fine settimana appena trascorso la Polizia di Stato di Como ha arrestato 4 persone: un cittadino del Ghana di 22 anni per violenza, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni; un italiano di 43 anni, residente a Monza, arrestato per violenza privata e denunciato per estorsione; un cittadino albanese di 24 anni arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e infine un 22enne dell’Ecuador arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento.
Il primo arresto è stato eseguito nel pomeriggio di sabato 23 settembre, quando il 22enne ghanese, che si trovava a bordo dell’autobus numero 7 in via Beltrinelli, alla richiesta dell’autista di mostrare il titolo di viaggio si è rifiutato di esibirlo e ha iniziato a inveire contro l’operatore.
L’autista ha quindi chiamato il 112 e, pochi istanti dopo, è arrivata una volante. Alla vista degli agenti lo straniero si è ulteriormente alterato, rifiutandosi sia di declinare le proprie generalità sia di esibire un valido documento di identificazione. Invitato a salire sull’auto di servizio per essere portato in Questura, il giovane ghanese ha dapprima iniziato a minacciare i due poliziotti e poi li ha aggrediti, causando a uno di loro lesioni guaribili in 7 giorni. Solo l’intervento di un’altra volante e di due agenti della Polizia locale ha permesso di contenere la furia dell’uomo che, dopo essere stato fatto salire in auto, è stato arrestato.
Il secondo arresto è stato effettuato nella notte tra sabato e domenica, quando una volante della Polizia di Stato è stata inviata in un’abitazione di via S. Bernardino da Siena per una violenta lite tra più persone. Una volta giunti sul posto i poliziotti hanno accertato che la proprietaria di casa, da qualche tempo, aveva concesso ospitalità a una sua amica e al marito di quest’ultima, un 43enne monzese sottoposto agli arresti domiciliari. La proprietaria di casa ha raccontato agli agenti che, sin dal giorno in cui aveva concesso ospitalità ai due coniugi, era rimasta vittima di continue minacce e vessazioni e che l’uomo, molto spesso sotto l’effetto di alcol e droghe, l’aveva minacciata, pretendendo da lei del denaro. A seguito dei suoi rifiuti a dargli i soldi richiesti, l’uomo aveva in più occasioni danneggiato suppellettili di casa e aveva addirittura privato la donna del suo telefono cellulare.
Gli agenti, ricostruita l’intera vicenda e accertato che quella sera anche la moglie era stata percossa dal marito assieme all’amica, hanno informato il magistrato di turno che ha disposto l’arresto e l’accompagnamento dell’uomo presso il carcere di Como.
Il terzo e il quarto arresto invece si sono invece verificati nel pomeriggio di domenica 24 settembre. Il primo verso le 15.30, quando una volante, transitando nell’area dei giardini di via Dei Mille a Como, ha notato un giovane in sella a uno scooter, fermo e con un atteggiamento sospetto. Gli agenti hanno quindi deciso di controllarlo ed hanno trovato nella sua disponibilità 14 dosi confezionate di cocaina, per un peso lordo di quasi 8 grammi e mezzo, oltre che denaro contante per un totale di 300 euro in banconote di piccolo taglio, probabile provento dell’attività di spaccio. L’uomo, un 24enne albanese, è risultato essere irregolare sul territorio e si è rifiutato di fornire ogni dettaglio sulla sua dimora in Italia. Lo straniero è stato quindi tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e trattenuto nelle camere di sicurezza della Questura, in attesa del processo per direttissima.
Nello stesso momento un’altra volante, transitando in piazzetta della Tessitrice a Como, luogo solitamente frequentato da spacciatori di sostanze stupefacenti, è stata avvicinata da un soggetto, poi identificato per un 22enne ecuadoriano residente a Como e in regola con le norme sul soggiorno il quale, in evidente stato di alterazione dovuta all’assunzione di alcol e stupefacenti, ha deliberatamente sferrato un pugno sul lunotto posteriore dell’auto di servizio, mandandolo in frantumi per poi fuggire in direzione del vicino parcheggio dell’ippocastano. Gli agenti lo hanno quindi rincorso e bloccato e, dopo una serie di calci e pugni nei loro confronti, l’hanno assicurato in auto e trasportato in Questura, dove lo hanno tratto in arresto per resistenza a pubblico ufficiale e per il danneggiamento dell’autovettura di servizio e trattenuto nelle camere di sicurezza della Questura, in attesa del processo per direttissima.