Leonilde Conconi avrebbe compiuto a breve 109 anni. Dopo il matrimonio, nel 1946, con un carabiniere si era trasferita Oltreconfine
Se n’è andata nel sonno, pochi minuti dopo la mezzanotte di venerdì, a 108 anni Leonilde ‘Nilde’ Conconi, una delle donne più anziane d'Italia, ultimogenita di undici figli, nata a Coldrerio, dove ha vissuto sino al 1946, anno in cui ha sposato Silvio Somaini, un carabiniere in servizio a Como conosciuto sei anni prima. Chiamato alle armi, per sei anni ‘Nilde’ restò senza sue notizie. Sino a quando venne a sapere dalla Croce Rossa svizzera che il suo carabiniere era vivo e si trovava in Calabria. Lo raggiunse e convolarono a nozze. Poi il trasferimento per servizio ad Ancona.
Dopo vent'anni, con l'età della pensione, il ritorno a Ronago, a due passi dalla ramina. Un figlio laureato, una nuora, due nipoti e due pronipotini. Nella chiesa parrocchiale di Ronago sabato pomeriggio al rito funebre ha presenziato un centinaio di persone, fra cui anche lontani parenti giunti dal Canton Ticino.
Dal 2018 Nilde Conconi risiedeva nella Casa anziani di Uggiate Trevano, dove erano già in corso i preparativi per festeggiare, il prossimo 15 luglio, il 109esimo compleanno della ‘nonna d'acciaio’. All'età di cento anni, quando ancora viveva sola nella sua casa di Ronago, aveva sorpreso un ladro che stava rovistando nei cassetti. "Perché lo fai?", gli chiese. "Perché ho fame", rispose il ladruncolo. "Allora gli allungai dieci euro". Il racconto di quell'episodio conquistò le cronache dei giornali. Stare dalla parte di chi aveva bisogno, del resto, le apparteneva, e da sempre. Durante la guerra aveva assistito i rifugiati in Canton Ticino. Prima del matrimonio aveva lavorato a Chiasso, in una delle fabbriche che produceva sigari e sigarette, che all'epoca dava lavoro a tante donne del Mendrisiotto.