Lo ha dichiarato il sindaco Alessandro Rapinese, accompagnando l’aumento esponenziale delle multe da 50 euro ai possessori di cani ‘colpevoli’
È finito il periodo di ‘tolleranza’ per i padroni dei cani a spasso per Como che non rispettano le regole (per motivi igienici e di decoro), già presenti in numerosissime città italiane, molto semplici: portare i cani al guinzaglio (ma non con collari a strozzo), mettere la museruola a quelli potenzialmente mordaci, raccogliere le deiezioni e avere con sé una bottiglietta d’acqua per poter diluire quelle liquide.
Nei giorni scorsi, su disposizione del sindaco Alessandro Rapinese, gli agenti della Polizia locale hanno effettuato controlli, soprattutto nel centro storico del capoluogo lariano. Commenta il primo cittadino comasco: "Dopo un periodo di tolleranza e sensibilizzazione ho richiesto che la Polizia locale controlli di più i padroni di cani per assicurarsi che abbiano tutto come prevede la norma. Ci tengo a precisare che non ho nulla contro i cani, ma contro gli atti incivili dei loro proprietari quando non rispettano le regole".
C’è da osservare che il periodo di tolleranza a cui fa riferimento il sindaco è durato oltre quattro anni. Il regolamento che prevede sanzioni per "chi consente la deiezione e la minzione del cane sotto un portico, sui marciapiedi, nel giardino pubblico o in altro spazio aperto al pubblico e non provvede immediatamente alla pulizia del suo imbrattato" risale infatti al 2019. La scorsa settimana in quattro giorni sono stati controllati 17 proprietari di cani. Tre di loro sono stati multati perché non avevano con sé la bottiglietta d’acqua. Ognuno di loro ha dovuto pagare una multa di 50 euro.